La Nuova Sardegna

Nuoro

«Siniscola non avrà l’acqua del Montalbo»

di Giovanni Bua

Il sindaco di Lula interviene senza mezzi termini per bloccare le speranze di approvvigionamento

19 settembre 2012
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LULA. «I siniscolesi tengano giù le mani dall’acqua del Montalbo». Il non troppo amichevole avviso arriva da Mario Calia, il neo eletto sindaco di Lula. Che amministra uno dei sei Comuni che si dividono i venti chilometri di grotte, gole e calcare che dominano le Baronie.

Oggetto del contendere il progetto che la stessa Provincia di Nuoro, nel replicare a Calia, illustra: «Siamo impegnati in un'azione di monitoraggio del bacino carsico e stiamo portando avanti uno studio approfondito sulle falde acquifere della montagna. Finalizzato alla valorizzazione e alla tutela del Montalbo».

Non abbastanza per tranquillizare il sindaco di Lula, che buona parte del suo mandato gioca sul futuro dell’incontaminato (in gran parte) massiccio. Dove mufloni, corvi imperiali e martore (e in alcuni periodi dell'anno anche aquile reali) convivono in mezzo a una flora talmente varia (molte le specie endemiche) da convincere la Società botanica italiana a classificare tutta la zona di rilevante interesse nazionale. Ma non è solo questa la ricchezza delle “Dolomiti sarde”. Sotto il Monte infatti c'è un “succulento” bacino carsico, che Siniscola ha candidamente ammesso di sperare di poter usare per «approvvigionare direttamente la rete idrica locale».

«La superficialità con cui un tema scottante come quello dello sfruttamento dell'acqua del Montalbo viene affrontato – attacca Calia – è un chiaro sintomo di incapacità e imperizia. E questo preoccupa Lula, anzi la allarma. I lulesi, infatti sono da sempre realmente sensibili al problema della tutela e della valorizzazione del Montalbo. E non digeriscono le più volte annunciate “possibilità di approvvigionare in maniera fissa la rete idrica locale” con le acque sotterranee del Montalbo, dove per locale si intende Siniscola. È vero che a condurre il monitoraggio del bacino carsico sarà la Provincia e che a coordinare lo studio sarà Fabio Stoch. Non vorremmo però che l’apparente patina di scientificità nasconda modalità studiate per nutrire interessi di singoli territori, a discapito di quelli di tutti gli altri Comuni che, sulla gestione dell'area del Montalbo, hanno, rispetto a Siniscola, maggiore titolarità».

«Fino ad ora _ tuona il sindaco _ c'è stato chi ha lavorato davvero per difendere l'ambiente e chi ha usufruito di finanziamenti e però ha operato in senso opposto. Che ha già inferto alla montagna ferite insanabili. E ora vuole scaltramente rapinarla. Il confine fra salvaguardia e degrado è tracciato dal patrimonio boschivo esistente: tutta la parte ricadente nel territorio di Lula è in zona di alta protezione ambientale. Il resto?». «Per evitare _ chiude Calia _ che l'allarme produca l'esasperazione mi appello all'assessore all'Ambiente della Provincia di Nuoro perché convochi una riunione urgente dei sindaci che aderiscono al Sic Mont'Albo. Solo con discussioni e decisioni condivise si potrà andare avanti in qualsiasi progetto».

«Ogni iniziativa che verrà presa sarà in linea ed in accordo con le esigenze delle comunità interessate – chiude la Provincia –. Particolare attenzione sarà rivolta al Comune di Lula, i cui territori per la maggior parte sono ricadenti proprio nella zona di alta protezione ambientale».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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