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Gli Amici del folklore sul podio in Polonia

di Luciano Piras
Gli Amici del folklore sul podio in Polonia

NUORO. Premio “Ascia d’argento”, ossia: secondo posto assoluto. Un titolo particolarmente ambito a livello internazionale. E poi, ancora: primo premio nel concorso canoro e primo premio per Miss...

09 settembre 2012
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NUORO. Premio “Ascia d’argento”, ossia: secondo posto assoluto. Un titolo particolarmente ambito a livello internazionale. E poi, ancora: primo premio nel concorso canoro e primo premio per Miss Festival. È Rosalba Fois, infatti, la bella nuorese che ha conquistato l’intera Polonia. E con lei, a fare incetta di premi, il suo gruppo in costume sardo, gli Amici del folklore, protagonisti indiscussi alla 44ª edizione del Festival di Zakopane, una delle più importanti kermesse europee dedicata alle popolazioni della montagna. Appuntamento che lo scorso fine agosto ha messo a confronto 18 gruppi provenienti da diverse zone, dall’Armenia alla Georgia e persino dal Nepal.

Unici rappresentanti per l’Italia, gli Amici del folklore, già di casa a Zakopane, visti i successi ottenuti anche nella precedente trasferta, datata 1991, per lo stesso festival.

Pieni voti alle performances di tutte le sezioni del sodalizio nuorese, ballo, coro e tenore, per i quali i giudici di gara hanno avuto parole di elogio chiedendo alla formazione del presidente Giuseppe Pala (vice presidente e direttore Tonino Paniziutti; direttore ballo, Santino Zidda) di animare anche la Messa domenicale nella cattedrale della città, trentamila abitanti, nella valle tra i monti Tatra e la collina Gubalòwka.

Grande successo personale anche per il suonatore di organetto Pietro Porcu, di Lula, che oltre agli impegni ufficiali ha anche animato le serate polacche nei diversi quartieri di Zakopane, raccogliendo applausi e sorrisi ovunque. Il gruppo folk nuorese, comunque, è andato oltre l’appuntamento con la festa.

«Uno dei momenti più toccanti della tournée – confermano gli Amici del folklore – sono state le visite nel ghetto ebraico di Krakovia e nei campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau». È lì che il canto dei sardi si è levato alto per rendere omaggio a tutte le vittime dell’Olocausto. Omaggio firmato da un gruppo che vanta 43 anni di storia, protagonista sulla scena internazionale delle tradizioni popolari, e che ha Nuoro ha organizzato ben sedici festival senza frontiere.

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