La Nuova Sardegna

Nuoro

«Grazie Sardegna, vicina al nostro dolore»

Simonetta Selloni

Il fratello e i familiari della turista morta accolti e ospitati con calore e affetto

18 giugno 2007
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MACOMER. Mentre l'inchiesta sul disastro ferroviario tra le stazioni di Birori e Bortigali compie passi importanti con la notifica di alcuni avvisi di garanzia firmati dal sostituto procuratore della repubblica di Oristano Paolo Mastrantonio, oggi è il giorno che in qualche modo riconsegnerà la tragedia all'alveo del dolore più intimo. Quello delle famiglie e delle comunità delle tre persone che nello scontro tra i treni hanno perso la vita: Cosimo Serra, di Macomer, Bachisio Arca, di Silanus, ed Elisabeth Beaver, la 27enne turista inglese in vacanza con il fidanzato. Stamane infatti all'ospedale San Francesco di Nuoro verranno compiute le autopsie sui corpi delle vittime. Le eseguirà il dottor Roberto Demontis, medico legale incaricato dal magistrato.

Ma con tutta probabilità sarà sufficiente un esame esterno: e soltanto dopo che tutte queste operazioni saranno concluse, i tre poveretti saranno restituiti alle famiglie. «L'unica cosa che ci importa realmente è riavere con noi Elisabeth e riportarla a casa», sottolineava ieri Robert, il fratello 31enne della giovane donna, arrivato due giorni fa in Sardegna con tre amici di famiglia subito dopo aver appreso della tragedia. Non verrà invece il padre della donna: è un noto veterinario, ha appreso della morte di Elisabeth in Australia dove si trovava per tenere delle conferenze ed è rientrato in Gran Bretagna. Aspetterà lì, a casa, insieme alla sua figlia più grande Alexandra, il rientro della sua ultimogenita. In una bara. «Ci preme moltissimo che si sappiano alcune cose. Intanto vogliamo pubblicamente ringraziare Gianni e la sua famiglia (che non desiderano si scriva il loro cognome, ndr) che a Macomer ci hanno accolto e ci sono stati vicini con attenzione e delicatezza. Poi, ancora, siamo impressionati della incredibile gentilezza che tutti ci hanno dimostrato. Siamo stati fermati per strada, persone che non abbiamo mai visto ci hanno stretto le mani, abbracciati, in una solidarietà per noi importantissima fatta di gesti. Potrei citare mille esempi: oggi (ieri per chi legge) un'infermiera del San Francesco ci ha riconosciuti e ci ha invitati a pranzo», continua Robert. Ma quel che per la famiglia della giovane professionista inglese è altrettanto importante, è sottolineare quanto straordinaria fosse Elisabeth. «Era un veterinario, si occupava sopratutto di cavalli che erano la sua grande passione. Poi le piaceva girare in bicicletta, era la prima volta che veniva in Sardegna. Sopratutto però, amava moltissimo Mark ed entrambi facevano in modo che tutto il tempo libero potessero trascorrerlo insieme, in vacanza. Come è avvenuto in Sardegna», racconta Robert.

Un amore, quello tra Elisabeth e Mark, vissuto a distanza: lei in Inghilterra, lui in Canada, a Vancouver. «Comunque, speriamo di poter rientare al più presto con lei, a casa. Ci dispiace aver conosciuto la Sardegna in questa circostanza. Anche per Elisabeth era la prima volta qui». La prima, e purtroppo l'ultima volta. Eppure, in mezzo a tanto dolore, Robert ha la forza di ringraziare. Thank you, Sardegna. Che dignità. La fissazione dell'autopsia ha segnato il momento della svolta formale dell'inchiesta. Con la notifica delle informazioni di garanzia, una delle quali ha senza dubbio raggiunto Giuseppe Sanna, il movimentista della stazione di Nuoro che venerdì mattina ha firmato la cedola di viaggio del treno AT 622 partito da Nuoro verso Macomer, e alla cui guida c'era Cosimo Serra. Il movimentista ha avuto un malore e si trova ancora ricoverato in ospedale. È la sua posizione quella più delicata, perchè appare sempre più evidente che alla base dello scontro ci sia il mancato rispetto dell'incrocio previsto a Bortigali, tra l'AT 622 e il treno speciale TL 919, partito da Macomer alle 7.03 con destinazione Iscra. Nella cedola consegnata a Serra non c'era la prescrizione dell'attesa del merci; e così Cosimo Serra, che comunque a Bortigali si è fermato, non ha aspettato il treno speciale e gli è andato incontro.

In un abbraccio di morte. La consegna dell'incrocio era stata invece regolarmente fornita ai due macchinisti a bordo dell'automotrice. Che però a Bortigali non è mai arrivata: l'ha fermata tre chilometri prima della stazione il treno passeggeri dove viaggiavano le tre vittime dell'incidente. Stando a indiscrezioni, gli avvisi di garanzia coinvolgerebbero altro personale delle Ferrovie della Sardegna, oltre al movimentista di Nuoro. Ma dal magistrato non arrivano conferme, se non laconici no comment e le uniche ammissioni riguardanti le ipotesi di reato - omicidio plurimo colposo e disastro ferroviario - e il fatto che la linea sia ancora sotto sequestro giudiziario. Intanto migliorano anche le condizioni dei feriti. Al più presto il magistrato sentirà anche loro. La loro testimonianza aggiungerà tasselli importanti all'inchiesta, che già conta sulla deposizione, come persona informata sui fatti, di Fulvio Castori, il responsabile del compartimento FdS di Macomer. Anche le due commissioni, istituite dalla stessa amministrazione delle Ferrovie e dal ministro dei Trasporti Bianchi, sono già al lavoro per quanto riguarda gli aspetti tecnico-amministrativi. Si affiancheranno agli accertamenti disposti dal magistrato, che mirano comunque a sapere se, al di là della evidenza della comunicazione mancata, esistano altri gradi di responsabilità. Oltre il passaggio del telegramma che disponeva la moviventazione dei treni, e che, per ironia della sorte, inviato da Macomer sarebbe stato proprio ricevuto da Giuseppe Sanna. Lo stesso movimentista che poi avrebbe compiuto la dimenticanza fatale. Oggi, dunque, le salme delle vittime dovrebbero essere restituite alle famiglie. E mentre per Elisabeth Beaver inzierà un viaggio di rientro del tutto diverso da quanto avrebbe pensato, anche Cosimo Serra e Bachisio Arca faranno rientro a casa.

Le comunità hanno risposto con commozione alla tragedia, è stato proclamato il lutto cittadino. Dopo il venerdì di passione, quella di ieri è stata una domenica di silenzio. Domani dovrebbero celebrarsi i funerali a Macomer e a Silanus. Lontano dalle inchieste, dalle polemiche per quello che è stato e che sarebbe potuto essere. Se la sfortuna non ci avesse messo del suo, affiancandosi a quella che ormai sembra sempre più delinearsi come una disattenzione umana. Dopo il silenzio, domani sarà il giorno del dolore di tutti. E di ciascuno che aveva conosciuto le vittime nella loro esistenza normale, scandita da episodi e gioie normali. Non avrebbero voluto diventare così speciali, Cosimo e Bachisio e senz'altro neanche Elizabeth. Tutti loro avrebbero voluto continuare a condurre una vita di ordinaria, felice quiete. E invece...
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