La Nuova Sardegna

IL CASO. Rifiuti urbani: i morti pagano per due

di Gianfranco Nurra
IL CASO. Rifiuti urbani: i morti pagano per due

Carbonia, sulla Tari l'incredibile previsione contenuta nel regolamento comunale

30 settembre 2014
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CARBONIA. Che si tratti di una regola sconcertante, e sotto tutti gli aspetti assurda non ci sono dubbi. Eppure, è la realtà. A Carbonia la Tari per i morti vale il doppio. Se l’utente, che viveva da solo, in vita pagava per una sola persona, come prevede il regolamento che lega le tariffe al numero di residenti, al momento della morte fa scattare una sorta di penalità, con una punizione per gli eredi del defunto.

Da quel momento la tariffa dei rifiuti urbani si raddoppia, e il comune emette la bolletta come se nell’appartamento, pur disabitato e senza utenze allacciate, e quindi inabitabile, vivessero due persone. E’ l’assurda norma che sarebbe contenuta nel regolamento, che pure non solo lega la tariffa al numero dei componenti il nucleo familiare dei residenti, ma addirittura non prevede in alcun modo che si paghi se il nucleo familiare non esiste. A guardarla con occhi disincantati sembrerebbe senza ombra di dubbio una maniera fantasiosa per fare cassa.

A Carbonia il numero di anziani che vivono da soli è altissimo. Per ognuno di questi che muore il comune raddoppia la bolletta. E c’è da chiedersi cosa potrebbe accadere se fosse una coppia di coniugi a morire. In teoria da quel momento il calcolo delle tariffe in bolletta passerebbero, probabilmente, due componenti a quattro.

A questo punto, vista l’assurdità della situazione, il rischio è che vengano emesse le bollette della Tari per gli occupanti i loculi cimiteriali. Per concretizzare il principio: un loculo, una persona, una tariffa.

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