La Nuova Sardegna

Riaperta la prima chiesetta dei minatori

di Gianfranco Nurra
Riaperta la prima chiesetta dei minatori

Chiusa per 60 anni viene utilizzata anche come magazzino, la riscoperta arriva con la manifestazione Monumenti Aperti

15 settembre 2014
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CARBONIA. Ritorna a vivere dopo sessanta anni, la chiesetta di via Sicilia, realizzata in uno dei tipici “cameroni” della prima ora della città e che era stata chiusa al culto dopo realizzazione a metà degli anni cinquanta, della nuova chiesa della parte alta della città, il rione Rosmarino, intitolata alla Beata vergine Addolorata.

Abbandonata a sé stessa la chiesa fu affittata dallo Iacp ad un esercizio commerciale di Carbonia e per molti anni si trasformò in magazzino merci.

Poi, a partire dai primi anni 2000, per merito delle manifestazione “Monumenti aperti” fu riscoperta, e si iniziò a parlare di una sua ristrutturazione e di un riutilizzo, a fini religiosi, anche se in maniera saltuaria.

Nacque così il progetto per la ristrutturazione che venne inserto da Area, l’Agenzia regionale per l’edilizia abitativa all’interno del Contratto di quartiere, con il quale, assieme all’amministrazione comunale e con il concorso dei cittadini uno dei rioni più dimenticati della città dovrebbe trasformarsi in un vero quartiere residenziale.

Nel frattempo, la parrocchia ha curato la realizzazione di una nuova campana, che sarà collocata nel campanile a vela, e che è stata intitolata a san Luigi Orione, nuovo compatrono della parrocchia.

La campanella originale, che è stata ritrovata in maniera misteriosa qualche mese fa è stata collocata all’interno della chiesetta.

La struttura è stata benedetta dal vescovo di Iglesias nel corso di una celebrazione che ha coinvolto tutti gli abitanti della parrocchia.

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