La Nuova Sardegna

Boom di arrivi, è caos nelle spiagge di Carloforte

Boom di arrivi, è caos nelle spiagge di Carloforte

Tender lasciati sull’arenile, cani incustoditi e carenza di vigilanza

23 agosto 2014
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CARLOFORTE. Il grande flusso di visitatori, sbarcato a Carloforte nel week end di Ferragosto, è in parte rimasto nell'isola anche questa settimana. Le presenze, oltre che in centro, si notano nelle spiagge, con i turisti pronti a piazzare ombrelloni e sdraio negli arenili più incantevoli di San Pietro. Dove non sempre regna l'ordine e la vigilanza. In questi giorni, si sono notate azioni non consentite ed incivili. Spesso, il problema arriva dal mare, dai tanti panfili e barche a motore ormeggiati davanti alle spiagge. Mancando le segnalazioni (con boe e cime) della zona riservata alla balneazione, in tante occasioni le barche avanzano verso la riva, costringendo i bagnini (ma solo a Guidi, Bobba e Caletta) a fischiare ripetutamente, per costringere gli scaltri skipper ad arretrare. Poi ci sono i tender, i piccoli gommoni con cui i diportisti dalle barche raggiungono la battigia (non sempre a motore spento), lasciando i natanti in sosta vietata sulla sabbia. Passando ai cani, troppe volte se ne osservano di varie specie (anche di grandi dimensioni) mentre, incuranti del divieto, si muovono liberamente tra bagnanti indispettiti, generando liti (su presunti diritti e doveri) quasi inevitabili. I proprietari, evidentemente ignorano l'esistenza di una spiaggia (al Giunco) destinata agli animali da affezione, preferendo l'anarchia. Per meglio osservare il tutto, sarebbero indispensabili torrette a disposizioni dei bagnini, ma la loro assenza, come segnalato anche sui social network, stride con alcune di queste, fino all'anno scorso montate alla Caletta, oggi abbandonate in depositi comunali. La carenza di vigilanza, rappresenta un problema. La Guardia Costiera, con i fondi ridotti a sua disposizione, fa quel che può. Ci sarebbe bisogno di più occhi vigili allo scopo. Ad esempio, sempre alla Caletta, è stata ultimata una passerella in legno a ridosso delle dune, per ammirarle senza salirvi sopra (comportamento vietato): ma chi controlla che ciò non accada (talvolta anche con cavalli)? Dando per scontata la cronica e ingiustificabile maleducazione di certi utenti degli arenili, se si vuole pubblicizzare l'isola quale ambita meta balneare (anche per i matrimoni da celebrare in spiaggia, come fatto di recente dall'amministrazione comunale), certamente è il caso di rivedere queste ed altre lacune, migliorando i servizi oggi presenti. (simone repetto)

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