La Nuova Sardegna

Venditore di granite aggredito in spiaggia dal titolare di un chiosco

Venditore di granite aggredito in spiaggia dal titolare di un chiosco

Protagonista dell’episodio avvenuto ad Arbus un uomo di 50 anni che ha malmenato un ragazzino di 17 che trascinava il suo carretto frigo sulla battigia

21 luglio 2014
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ARBUS. “Questa spiaggia è mia e guai a chi me tocca”: è quanto potrebbe essere passato nella testa il titolare di un chiosco-ristorante nella spiaggia di Pistis, nella costa di Arbus a ridosso di Capo Frasca. Sabato pomeriggio ha fatto valere il suo senso del possesso nei confronti di un gelataio diciassettenne che, trascinando il suo carretto frigo, vendeva granite in spiaggia, passando nel tratto di arenile davanti al suo chiosco, gestito con regolare autorizzazione del Comune di Arbus. L’uomo, un cinquantenne di Gonnosfanadiga, ha affrontato il giovanissimo gelataio (che lavora per conto di una ditta Quartu Sant’Elena anch’essa in possesso di regolare autorizzazione per la vendita delle granite in spiaggia) e gli ha chiesto in maniera abbastanza spicce se avesse il permesso comunale per fare quel lavoro e se stava emettendo regolari scontrini”. Il ragazzo non si è lasciato intimidire e gli ha laconicamente risposto “che c…. vuoi, non mi rappresenti nessuno”, Ne è nato un parapiglia, sembra che il gestore del chiosco abbia colpito con uno schiaffo il gelataio (ma lui nega, “ho solo provato a darglielo, ma lui mi ha bloccato il braccio”) e poi – questo è certo – gli ha rovesciato il carretto e tutte la granite sono finite sulla sabbia. Entrambi hanno presentato denuncia ai carabinieri della stazione stagionale dei carabinieri nella vicina Torre dei Corsari. Il gestore del chiosco-ristorante avrebbe agito in maniera violenta perché esasperato dal continuo via vai di ambulanti e dello stesso gelataio che gli porta-va via i clienti. Ma è sembrato pentito e si è giustificato così: “Io lavoro in questo chiosco tutto l’anno, tengo pulita la spiaggia e pago regolarmente la concessione comunale e le tasse. Gli altri fanno quello che vogliono e nessuno vigila”. Fra i bagnanti, a leggere poi i commenti sul Facebook e le foto postate, c’è stata la presa di posizione in favore del giovanissimo gelataio: «Non c’era bisogno di prenderlo a schiaffi e gettargli in spiaggia tutte le granite. Il ragazzino stava lavorando, probabilmente per pochi spiccioli e spingeva il carretto sotto un sole rovente».

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