La Nuova Sardegna

Area di caccia a Sant’Antioco, diverse denunce per truffa e violenza privata

Area di caccia a Sant’Antioco, diverse denunce per truffa e violenza privata

Diverse perquisizioni eseguite dai carabinieri. Sul fatto indaga la procura della Repubblica di Cagliari

09 luglio 2014
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SANT’ANTIOCO. Stanane, a Sant’Antioco, i carabinieri della locale stazione, suportati dal nucleo elicotteri di Elmas, hanno eseguito alcune perquisizioni su ordine della procura della Repubblica di Cagliari, a firma del sostituto procuratore Daniele Caria, che dirige un’indagine di più ampio spazio che riguarda l’autogestita di caccia “Isola di Sant’Antioco” .

I carabinieri, hanno perquisito le abitazioni di G.C. presidente dell’autogestita, pensionato e di L.M. 50 enne, residente a Sant’Antioco, già cassiere e segretario dell’autogestita, nonché la sede sociale sita in via Nazionale di Sant’Antioco. Entrambi sono indagati dalla Procura della Repubblica di Cagliari per truffa aggravata e violenza privata in concorso con altre persone che fanno parte del comitato di gestione dell’autogestita di Caccia ossia: F.L., 54 enne; F.G., 65 enne di Carbonia; A.G., 60 enne di Sant’Antioco; P.A., 36 enne di Sant’Antioco; C.P., 55 enne di Sant’Antioco; P.N., 73 enne di Sant’Antioco; M.M., 54 enne di Sant’Antioco; S.D. 44 enne di Calasetta; S.S., 69 enne di Calasetta; S.F., 56 enne di Calasetta; M.G., 81 enne di Calasetta, e qualche altro al vaglio della Procura.

Gli inquirenti, che in passato avevano acquisito documenti contabili e bancari, ritengono di aver trovato con le perquisizioni odierne, ulteriori riscontri utili per dimostrare quanto denunciato da alcuni soci dell’autogestita di Sant’Antioco – Calasetta, successivamente espulsi dall’autogestita.

I carabinieri contestualmente indagano anche su una serie di incendi subiti da alcuni dei predetti soci espulsi. Nel corso delle indagini è emersa la presenza di un’utilitaria (sempre la stessa) aggirarsi nei pressi di alcuni luoghi dove poco dopo si sono verificati gli incendi, con il conseguente danneggiamento di alcuni casolari di campagna.

Le indagini continuano e non è escluso che nelle prossime settimane si possa arrivare all’identificazione dei mandanti e degli esecutori materiali.

I carabinieri di Sant’Antioco stanno hanno acquisito forti elementi probatori contro i responsabili e si ritiene di poter chiudere a breve tutta l’attività.

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