La Nuova Sardegna

Illegittime le deroghe nelle assunzioni comunali, 60 operai tornano disoccupati

di Gianfranco Nurra
Illegittime le deroghe nelle assunzioni comunali, 60 operai tornano disoccupati

Carbonia, dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha cassato la legge regionale 4 del 2013

16 aprile 2014
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CARBONIA. Sarà chiuso entro pochi giorni il cantiere di forestazione i cui lavori sono stati avviati lo scorso 3 aprile. I sessanta disoccupati in servizio, assunti per una durata presunta di sei mesi, vedranno quindi chiusa con largo anticipo la loro esperienza lavorativa.

Sono, di fatto, le prime vittime della recente decisione della Corte Costituzionale, che ha cassato la legge regionale 4 del 2013, con la quale tra l'altro era stata prevista per i comuni la deroga - giudicata illegittima - delle norme di contabilità in relazione alla assunzione di personale.

Sindaco e giunta hanno esaminato il problema ritenendo che nella situazione attuale non vi siano troppe strade percorribili per garantire la prosecuzione dell'attività del cantiere. "Stiamo valutando la possibilità di assumere direttamente i disoccupati per un periodo di due mesi. - ha spiegato il sindaco Giuseppe Casti -. Si tratta di una opzione possibile alla luce della nostra situazione finanziaria, che ci consente di evitare nell’immediato contraccolpi improvvisi alle famiglie. Nel periodo estivo, d'altronde, il cantiere dovrà necessariamente essere interrotto in concomitanza con l'avvio della campagna antincendi. Speriamo che di qui all'autunno la Regione possa trovare una soluzione al problema garantendo così la ripresa del cantiere e la prosecuzione dell'attività dei disoccupati".

Una soluzione potrebbe essere l’affidamento della gestione dei cantieri a cooperative o società esterne. Ma questo significherebbe aumento delle spese e, ovviamente, diminuzione del numero dei chiamati al lavoro. Negli ultimi anni sono stati garantiti dal comune, attraverso i cantieri di forestazione o altre iniziative più di cinquecento posti di lavoro. Una goccia nel mare dei bisogni, ma comunque un contributo importante in una situazione economica e sociale che appare devastante.

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