La Nuova Sardegna

Carloforte, commissariata l’Opera Pia San Vincenzo de Paoli

Carloforte, commissariata l’Opera Pia San Vincenzo de Paoli

Il cda dell’Ipab contesta la decisione della giunta regionale uscente. L’ente ora rischia di sparire

21 febbraio 2014
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CARLOFORTE. Sta navigando in acque agitate l'Opera Pia San Vincenzo de Paoli di Carloforte, appena commissariata dall'esecutivo regionale uscente, per non aver fatto fronte ad una serie di adempimenti. Ma il consiglio di amministrazione in carica della storica e benemerita Ipab carolina non ci sta, ritiene non veritieri i presupposti alla base della delibera assunta e ne ha chiesto la sospensiva, puntando ad un ricorso al Tar. Con una decisione del tutto inattesa, l'undici febbraio scorso la giunta Cappellacci aveva nominato Mario Selis commissario straordinario dell'Opera Pia (che gestisce la Casa dell'Amicizia per anziani e l'asilo), il cui atto, sconosciuto all'amministrazione della struttura privata, è stato pubblicato solo oggi. Gravi le motivazioni sostenute dalla giunta per giustificare il commissariamento, peraltro “rappresentate dal Comune di Carloforte all'assessore regionale alla sanità”. Tra queste, ci sono un debito verso Abbanoa di 20 mila euro (da cui la temporanea interruzione dell'erogazione idrica), una situazione debitoria generale di circa 400 mila euro al 2012, la mancata presentazione di un piano di rientro dallo stesso e dei documenti per la trasformazione in associazione con personalità giuridica privata, come previsto dalla normativa regionale. Circostanze seccamente smentite dall'amministrazione dell'Opera Pia, che, puntando alla sospensione del provvedimento, ha ipotizzato un “grave abuso d'ufficio” nei suoi confronti, in quanto il cda di via Corvetto sostiene di aver certificato, al Comune ed alla Regione, sia il rientro dalla posizione debitoria che l'avvio del procedimento per la trasformazione in entità giuridica privata. Insomma, una bella grana, che potrebbe pesare sulla gestione ordinaria ed avere importanti risvolti giudiziari. Sempre secondo la delibera, il commissario resterà in carica per non più di sei mesi, trascorsi i quali, se non ci saranno le condizioni per “proseguire autonomamente l'attività”, l'Ipab verrebbe “estinta”, col passaggio al Comune di Carloforte di funzioni, patrimonio e personale. (Simone Repetto)

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