La Nuova Sardegna

Gli ex Rockwool occupano Monteponi: una soluzione anche per noi

Gli ex Rockwool occupano Monteponi: una soluzione anche per noi

Iglesias, blitz notturno nella galleria Villamarina della miniera. Appello al consiglio regionale

10 gennaio 2014
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IGLESIAS. Gli ex operai della Rockwool, dalla miniera di Monteponi, lanciano un appello alla Regione Sardegna: prima dell'ultimo cconsiglio regionale si trovi una soluzione anche alla loro vertenza, quella degli «invisibili». Ossia i lavoratori interinali dell'ex Rockwool, la fabbrica di lana di roccia chiusa dal 2010 a Iglesias, che ieri notte hanno occupato la galleria Villamarina a Monteponi.

In un documento i lavoratori ricostruiscono la loro vicenda che li ha visti operare «con continuità nell'ultimo decennio prima della chiusura dello stabilimento di Iglesias».

«Nel 2010 i lavoratori sono stati collocati in mobilità con accordo istituzionale del 6 ottobre 2009 e inseriti nella linea di intervento 2 della Regione Sardegna il cui obiettivo è favorirne la riqualificazione e reinserimento lavorativo. Ma a tutt'oggi - scrivono - tutti i provvedimenti in materia di riqualificazione e ricollocamento sono rimasti sulla carta e non attuati».

Da qui la decisione di occupare la galleria che negli ultimi 14 anni è stata teatro di numerose proteste per il lavoro. Dal 2000 al 2001, infatti, ha ospitato l'occupazione durata 365 giorni e portata avanti dall'allora consigliere regionale dei Ds Giampiero Pinna per sollecitare l'istituzione del Parco Geominerario della Sardegna. Nel 2011 e 2012 è stata la volta dei lavoratori cassintegrati (diretti) sempre della Rockwool, che proprio nel dicembre del 2012 avevano trascorso anche il Natale in galleria. Nel 2013, invece, è stata la volta dei lavoratori Igea che si sono asserragliati nella stessa galleria per sollecitare interventi della Regione in favore dell'azienda.

Adesso a varcare il cancello in ferro e chiudersi nel cunicolo che collega il piazzale di Monteponi con pozzo Sella sono 13 operai interinali.

«È necessario che si trovi una soluzione - spiega Giorgio Piras, segretario regionale della Fismic Confsal, organizzazione sindacale autonoma che segue le maestranze - e questo lo deve fare il Consiglio regionale prima dello scioglimento. La loro vertenza si può risolvere votando un emendamento che consenta ai lavoratori il reinserimento nel mondo produttivo».

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