La Nuova Sardegna

Il Comune mette un freno troppe le slot machine

di Gianfranco Nurra

Varato dal consiglio comunale un regolamento che ne disciplina le installazioni Previste nuove limitazioni e l’assessore ai Servizi sociali parla di «scelta di civiltà»

24 settembre 2013
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CARBONIA. Energico giro di vite contro le sale gioco e le macchinette mangiasoldi che stanno invadendo ormai tutti gli spazi disponibili di esercizi pubblici, con conseguenze spesso preoccupanti per i bilanci familiari e per la salute. E che hanno portato a volte a veri e propri drammi.

Infatti, alla luce di questo giustificato e crescente allarme il consiglio comunale ha approvato un regolamento che detta norme per il funzionamento delle sale da gioco e per la installazione delle contestate slot machine. Nessun intervento – visto che sarebbe stato impossibile regolamentarlo altrimenti – rispetto agli esercizi e alle macchinette già in funzione. Ma d’ora in poi una serie di regole renderà difficile il loro proliferare. E, soprattutto, non sarà possibile in via generale la loro collocazione nel centro urbano.

Il regolamento, che è stato oggetto di particolare attenzione da parte della Commissione affari sociali è stato il risultato quasi obbligato della presa d’atto di una situazione che vede un sempre maggiore numero di richieste di apertura di sale giochi nel territorio comunale, della necessità di tutelare alcune fasce di popolazione più a rischio di dipendenza. In questo hanno avuto certamente peso anche recenti episodi di disastro e dissesto familiare nei quali le slot machine hanno avuto un pesante rilievo. Al via le regole, quindi, che colpiscono non solo le sale gioco propriamente dette ma anche i pubblici esercizi dove sono installate le “macchinette”. In linea generale, per il futuro, è sancito il divieto assoluto di insediare sale da gioco che ospitino slot machine all’interno della area A del piano urbanistico comunale, ovvero, viste le caratteristiche della città, all’interno della più ristretta cinta urbana.

Più specificatamente, l’eventuale insediamento deve avvenire a non meno di cinquecento metri da asili, scuole, ospedali, luoghi di culto, cimiteri, ricoveri e strutture destinate ad attività assistenziali.ed educative. Una città blindata, insomma, a guardare la dislocazione attuale degli edifici e dei servizi. E, non appena scadranno i termini contrattuali, dovrà lasciare campo libero anche la sala giochi ubicata, con una anomala presenza, nel centro intermodale.

Il regolamento infatti vieta l’insediamento di sale da gioco in edifici di proprietà del comune.

«Il regolamento è una scelta di civiltà – ha spiegato l’assessore ai Servizi sociali, Maria Marongiu –. I casi di ludopatia, che è un disturbo psicologico che non consente di controllare l’impulso a a giocare d’azzardo sono in aumento. E a cadere nel vortice del gioco d’azzardo sono spesso persone di categorie a rischio, che sperano nella fortuna per risolvere i propri problemi e poi finiscono per dare il colpo definitivo alla loro condizione».

Intanto, si cerca di limitare la quantità di slot machine disponibili per il pubico, legando il loro numero all’ampiezza degli esercizi in cui sono collocate. Nei bar, ristoranti ed esercizi commerciali saranno possibili due apparecchi per superfici di 15 metri quadri, sei apparecchi per una superficie fino a cento metri quadri e un massimo di otto per superfici maggiori. Otto è il limite massimo anche per le rivendite di tabacchi e ricevitorie del lotto. In questo caso saranno possibili quattro apparecchi per superficie fino a 20 quadri e uno ogni dieci metri quadri aggiuntivi. Limitazioni modeste, ovviamente, per le sale gioco, dove sarà possibile arrivare, spazio permettendo, a collocare fino a 75 apparecchi. Che cambi una situazione che in città appare preoccupante non è comunque certo. Il regolamento vuole comunque diventare un deterrente e, soprattutto, tende a mettere un argine al fenomeno. C’è da dire che, almeno per gli aspetti più diretti e immediati, la regolamentazione arriva comunque in ritardo, tenuto conto che nessuna delle strutture esistenti sarà smantellata. E non sembrano essere rimasti molti spazi dove le slot machine non siano arrivate, assieme al quasi ridicolo accompagnamento del gioco delle freccette, diventato il passpartout del gioco d’azzardo.

Ma al di là di questi aspetti l’arrivo della regolamentazione varata dal Comune servirà quantomeno a scongiurare nuovi assalti.

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