La Nuova Sardegna

Un’officina del vetro nell’area sacra del nuraghe “Sirai”

di Gianfranco Nurra
Un’officina del vetro nell’area sacra del nuraghe “Sirai”

La scoperta archeologica conferma la presenza nel Sulcis di uno dei siti più antichi della civiltà fenicia nell’isola

23 febbraio 2013
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CARBONIA. Un appuntamento d’eccezione sè i svolto ieri pomeriggio presso la biblioteca comunale per presentare un avvenimento che ha tutte le caratteristiche della eccezionalità: il ritrovamento della più antica officina per il vetro ritrovata in Sardegna e l’unica nel mondo fenicio d’Occidente, completa di tutte le installazioni, materiali ed attrezzi relativi al ciclo di produzione del vetro. A presentare la scoperta è stata l’archeologa Carla Perra, direttore scientifico del museo archeologico Villa Sulcis, e Giovanni Battista Asuni, restauratore di beni culturali.

L'officina è stata individuata presso l'area sacra della fortezza del Nuraghe Sirai. Un laboratorio perfettamente attrezzato in cui gli artigiani sardo-fenici trattavano i materiali per trasformarli in manufatti preziosi. Anche questa importante scoperta dimostra l’importanza del nuraghe Sirai come sito chiave per la conoscenza dell’ultima fase del periodo nuragico, che coincide con il culmine del periodo coloniale fenicio. Una scopetra che avvalora anche l’ipotesi dell'esistenza di una comunità integrata, composta da fenici e nuragici che coabitavano all’interno della fortezza, una nuova tipologia di insediamento realizzata dalle due popolazioni alla fine del settimo secolo avanti Cristo. Una ipotesi che fa assumere al nuraghe Sirai, e alla antica popolazione del sito, un rilievo addirittura eccezionale. Si tratta infatti dell’unico nuraghe sardo nel quale sia possibile, senza contaminazioni, analizzare i fenomeni, economici e sociali, derivanti dalla coesistenza di due comunità quella autoctona e quella degli uomini venuti da mare, e l’interscambio delle due culture.

Un interscambio che mette in comune anche una lunga serie di conoscenze tecniche, prima fra queste quella della lavorazione del vetro. «Il vetro è una delle produzioni più specialistiche e tipiche dell'artigianato fenicio – ha piegato l’archeologa Carla Perra – Il ritrovare nell’area sacra della fortezza del nuraghe Sirai un laboratorio perfettamente attrezzato significa un utilizzo comune di tecnologie che mostrano convivenza tra le comunità e collaborazione». Le ricerche di Carla Perra sono state presentate nei mesi scorsi presso l’Accademia Nazionale dei Lincei, che ne ha deciso la pubblicazione su uno dei prossimi numeri della rivista “Rendiconti dell’Accademia Nazionale dei Lincei”. Un riconoscimento importante, lennesimo,’che pone il nuraghe Sirai all’attenzione internazionale.

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