La Nuova Sardegna

Cagliari

G7 Trasporti: corteo di protesta di Cagliari Social Forum

Martedì 20 appuntamento in piazza Garibaldi per manifestare contro un evento costoso per lo Stato e "inutile per una regione dove resistono importanti problemi nel trasporto delle persone e delle merci"

18 giugno 2017
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CAGLIARI. Cagliari Social Forum organizza una manifestazione contro il G7 martedì 20 giugno in piazza Garibaldi a partire dalle 18.30. Nel comunicato si polemizza sul paradosso di una Regione accusata di non aver risolto un solo problema dei trasporti interni ed esterni, che però accoglie un costoso evento proprio dedicato ai trasporti.

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"La regione Sardegna che ‘vanta’ il primato di inefficienza nei trasporti - scrive l'attivista Rosalba Meloni - avrà 'l'onore' di ospitare a Cagliari il 21 e 22 giugno i ministri G7 dei trasporti e i loro accompagnatori! Il governo italiano, mentre rinvia ancora “il piano nazionale contro la povertà”, spenderà per gli ‘aspetti logistici-protocollari”e per “aspetti di sicurezza”circa 50 milioni di euro! Quanto sperpero di denaro pubblico! Quanti nuovi posti di lavoro andati in fumo! Intanto le maggiori compagnie aeree italiane, Alitalia e Meridiana, diventano un buon bocconcino per Arabia Saudita e Qatar. Ricordiamoci che i G7 non sono un organismo democratico. Sono i paesi più ricchi e potenti che, spinti esclusivamente da interessi economici e geopolitici, pretendono di decidere per noi e per tutto il mondo su tutti gli aspetti della nostra vita, attuale e futura, imponendoci poi le loro scelte". 

"Per noi Sardi - continua Meloni - rimarrà qualche briciola o mancia in alberghi o bar, o in qualche negozio di souvenir! In Sardegna però decideranno le sorti del mondo su ’trasporti e sviluppo sostenibile’ ma “l’unica sostenibilità veramente valutata sarà quella economico-finanziaria” del libero trasporto di merci prodotte a buon mercato grazie a regimi di dumping sociale. A quando la libera circolazione delle persone? Aumenterà però il traffico di petroliere da Sarroch alle Bocche di Bonifacio, di navi che trasportano le bombe prodotte a Domusnovas fino in Yemen e non solo, di navi e aerei militari che trasportano strumenti di guerra e distruzione. Dicono ‘nel settore dei trasporti e delle infrastrutture, i temi sociali sono legati all’accessibilità, equità e coesione sociale’! Una beffa crudele per noi sardi che non abbiamo reale e dignitosa continuità territoriale con il resto d’Italia e nemmeno con le isole minori".

"Ma di che trasporto avveniristico e sostenibile parliamo? Restiamo con i piedi per terra: in Sardegna non c’è una rete di collegamento ferroviario, se si esclude in parte la linea Cagliari-Sassari. Per il resto non vengono neanche garantite le corse quotidiane per i pendolari. I trasporti ferrati interni sono totalmente inesistenti.Le strade principali di comunicazione, 130, 131, 554,etc. sono diventate pericolosissime e sono un cantiere perenne.I paesi dell’interno,dove mancano quasi tutti i servizi indispensabili, sono collegati malissimo con gli altri centri. Si realizza in questo modo l’esclusione sociale soprattutto delle figure più deboli, come invalidi, bambini, malati e anziani e, mancando anche il lavoro, si determina lo spopolamento di tali ‘esotici’ piccoli centri"

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