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Cagliari

Cagliari, Agus: "Dopo la vicenda Fluorsid si discuta della tutela di Santa Gilla"

Cagliari, Agus: "Dopo la vicenda Fluorsid si discuta della tutela di Santa Gilla"

Il consigliere regionale di Campo progressista solleva una serie di interrogativi sulla qualità ambientale dello stagno al centro di alcuni progetti ambientali

20 maggio 2017
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CAGLIARI. «Subito in Consiglio regionale la discussione sull'ambiente della Laguna di Santa Gilla». È quanto chiede Francesco Agus, presidente della commissione Autonomia.

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«Sui temi che riguardano la salute delle persone e la salvaguardia dell'ambiente, specie quello che comprende una zona umida di importantissimo interesse comunitario come quella della laguna di Santa Gilla - osserva l'esponente del centrosinistra - non è possibile tollerare la minima opacità. I fatti al centro delle indagini della procura di Cagliari portate avanti dal Corpo forestale e riportati dagli organi di stampa richiedono un intervento di verifica, vigilanza e comunicazione pubblica immediato da parte delle istituzioni e della politica, parallelamente al lavoro della magistratura. È un'ottima notizia quindi la decisione della Città metropolitana di convocare un tavolo tecnico con tutte le istituzioni coinvolte per verificare e monitorare lo stato di salute della laguna e i livelli di inquinamento e di pericolo per le persone. Credo che sulle stesse tematiche sia irrimandabile riunire, già nella seduta convocata mercoledì - prosegue Agus - il Consiglio regionale anche al fine di ascoltare le comunicazioni e sollecitare un intervento coordinato del Presidente della Regione e degli assessorati competenti in materia di ambiente, sanità, agricoltura oltre che di Arpas e dell'Ats.

«Oltre agli aspetti di natura ambientale, credo che in quest'occasione si debbano chiarire anche gli aspetti societari, visto che la società coinvolta nelle indagini è stata per anni compartecipata dalla Regione e i suoi titoli, nonostante la Ras abbia esercitato il diritto di recesso sulle 560mila azioni della Fluorsid s.p.a possedute sino al 2011, risultano a tutt'oggi ancora depositate presso la tesoreria della Regione Sardegna», conclude Agus.

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