La Nuova Sardegna

Cagliari

Esercitazioni militari in Sardegna: pescatori in rivolta

Esercitazioni militari in Sardegna: pescatori in rivolta

Lo stop di ogni attività tra Costa Rei e Pula ha scatenato la reazione delle associazioni di categoria che lanciano un appello alla Regione perché condivida la loro lotta

08 maggio 2017
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CAGLIARI. Pescatori sul piede di guerra per lo stop forzato alle attività di pesca nello specchio di mare fra Pula e Costa Rei, nel sud Sardegna, a causa delle esercitazioni militari.

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Da oggi 8 maggio 2017 e per 10 giorni iniziano le esercitazioni a fuoco a Capo Teulada, con l'interdizione dell' area di mare tra Porto Pino a Punta Niedda, mentre sono state annullate le attività previste per oggi sulla costa orientale tra Punta de Sa Cala e Capo San Lorenzo.

Federcoopesca, Agci e Armatori sardi lanciano un appello alla Regione Sardegna affinché «condivida le argomentazioni dei pescatori sardi, già allo stremo per la crisi esistente, compresi i ritardi degli indennizzi e delle restrizioni già in atto, sostenendo con forza le ragioni del comparto: non deve essere l'inizio di una nuova era di soprusi. Come associazioni di categoria pesca, ci mobiliteremo per capire se ci sarà la possibilità di opporsi legalmente ad eventuali repliche di questo brutto film e - annunciano - per indennizzare le marinerie del sud Sardegna per i danni subiti da questi 15 giorni di incomprensibile e ingiustificata limitazione del diritto al lavoro per i pescatori».

«Le prime vittime dei "giochi di guerra" sono i pescatori sardi - attaccano -. Come sempre a farne le spese sono le imprese, lasciate sole al loro destino da chi dovrebbe invece tutelarle. Dopo le restrizioni militari imposte in tutto il mare sardo alle imprese di pesca e senza neppure poter contare sugli indennizzi, ora arriva la mazzata decisa dallo Stato. Uno schiaffo al sud Sardegna che può far male a tutta l'Isola - sostengono - Non c'è stato alcun avviso preventivo: ed è ancora più grave che si cerchi di addossare ai pescatori la colpa di esserne venuti a conoscenza ad esercitazioni già in atto solo per non avere visto le ordinanze affisse nelle Capitanerie di Porto».

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