La Nuova Sardegna

Cagliari

Esercitazioni militari: il 16 maggio 2017 corteo di protesta sotto la Regione

Esercitazioni militari: il 16 maggio 2017 corteo di protesta sotto la Regione

Sette associazioni antimilitariste si mobilitano contro l'operazione Mare Aperto 2017 che prevede la sospensione di ogni attività civile tra Costa Rei e Pula per quindici giorni

08 maggio 2017
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CAGLIARI. Monta la protesta in Sardegna contro le esercitazioni militari previste da «Mare Aperto 2017», operazioni che si svolgono fuori dalle zone interdette dei poligoni tra il golfo di Cagliari e Costa Rei, nella zona sud orientale dell'Isola. Martedì 16 maggio 2017, le associazioni anti militariste e pacifiste Liberu, Comitato Gettiamo le basi, Comitato Su Giassu, Tavola sarda della pace, Sardigna libera, Sardigna Natzione Indipendentzia e Confederazione sindacale sarda terranno un sit-in sotto la sede del Consiglio regionale, in via Roma a Cagliari, a partire dalle 10.30.

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Una mobilitazione che si affianca alla rivolta dei pescatori: tutti chiedono alla politica un intervento immediato e attaccano la Giunta Pigliaru perchè, denunciano, «subisce ancora una volta arroganza e prepotenza da parte delle autorità militari senza protestare né chiarire quale sia il proprio ruolo e la propria responsabilità di fronte a questi abusi».

«L'esercitazione militare denominata "Mare Aperto 2017" rappresenta un salto di qualità in negativo nella storia delle esercitazioni in Sardegna - spiegano i pacifisti in una nota congiunta - Nonostante la smisurata dimensione di demanio e servitù militare già a disposizione, questa esercitazione, che si protrarrà fino al 20 maggio, arriva anche a sconfinare in territorio civile per ampi tratti di mare, precludendo il traffico a pescherecci, imbarcazioni commerciali e turistiche proprio alle porte della stagione estiva, da Costa Rei fino a Santa Margherita, oltre al già ampio tratto del poligono di Teulada. Tutto ciò avviene nel silenzio delle istituzioni politiche regionali, mentre il porto di Cagliari da giorni appare sotto assedio da parte di decine di unità delle Marine militari di diversi Paesi della Nato».

«Di fronte a simili soprusi, che scavalcano ogni protocollo di legge e umiliano pubblicamente una classe politica regionale cieca e supina, riteniamo opportuno - chiariscono le associazioni - richiamare ognuno alle proprie responsabilità».

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