La Nuova Sardegna

Cagliari

Momenti di tensione al corteo organizzato da "A foras"

Giancarlo Bulla
La manifestazione di "A foras"
La manifestazione di "A foras"

Alla manifestazione hanno partecipato 300 indipendentisti

28 aprile 2017
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VILLAPUTZU. Circa 300 persone provenienti da diverse parti della Sardegna hanno partecipato questa mattina 28 aprile al sit-in organizzato da “A foras. Contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna”, in concomitanza con “sa die de sa Sardigna”, che si è svolto nella borgata di “ Quirra”” dirimpetto alla strada che si dirama all’altezza del km 78 della vecchia statale 125 e che conduce alle aree di lancio dei missili “nike” e “hawko”e della postazione radar del distaccamento a mare di capo San Lorenzo del poligono sperimentale e di addestramento interforze del salto di Quirra.

Alla manifestazione hanno aderito quasi tutti i movimenti autonomisti ed indipendentisti a partire da “Sardigna Nazione”, “Progres, progettu Sardigna”, “Sardigna libera”, Irs.repubrica de Sardigna”, “Fronte indipendentista unidu”.e diverse sigle pacifiste e antimilitariste come “Rete no basi, ne qui né altrove”, “Kumono Otzastra-Sarrabus”. Tra le bandiere oltre ai quattro mori spiccavano quelle del “Social forum”, dell’”Usb di Cagliari”, della “Confederazione sindacale sarda” e del “Movimento omosessuale sardo”.

Tra i manifestanti una delegazione della “Respublica de Venethia” guidata da Gilberto Tonon. Hanno anche partecipato Conxita Bosch, in rappresentanza della “Federation D’Entitade de la Mediterranea” e Jordi Mirox del partito “Estato Catalano” che si battono per l’indipendenza della Catalogna. Alla manifestazione non hanno aderito la “Tavola sarda della pace” e “Gettiamo le Basi” . A fronteggiare i manifestanti un vero e proprio esercito, formato in prima fila da poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa, e dietro le quinte da finanzieri e militari che prestano servizio nel poligono, decine di blindati e unità cinofile, coordinati dal dirigente della digos Francesco Moretta, dal maggiore Gianfilippo Manconi e dal capitano Stefano Colantonio. La manifestazione è stata seguita dal cielo un elicottero.

I manifestanti, pur essendo stati autorizzati dal questore di Cagliari Vito Gagliardi a svolgere esclusivamente il sit.in hanno chiesto di effettuare un breve corteo lungo la strada che conduce alle postazioni missilistiche e alla torre di Murtas costruita tra il 1792 e il 1794. E’ iniziata,tra le parti,(manifestanti e forze dell’ordine), mentre col trascorrere dei minuti saliva la tensione, una lunga e concitata contrattazione che si è protratta per alcune ore. C’è stato un vero e proprio braccio di ferro. Poco dopo le 13,30 i manifestanti e le forze dell’ordine sono venute quasi a contatto e si è rischiato lo scontro fisico.. Per fortuna è prevalsa la ragione e tutto si è risolto pacificamente.

”Durante il sit-in alcune manifestanti hanno offerto e trapiantato dei fiori. “Un gesto puramente simbolico- ha sottolineato Anna Orunesu- per testimoniare il nostro passaggio”.”Vogliamo- ha detto Bastianu Cumpostu- che vengano annullate tutte le esercitazioni, che vengano chiuse le basi e i poligoni, che vengano bonificati i luoghi e riconvertite le fabbriche di armi”. “ Nella ricorrenza della” die de sa Sardigna” che ricorda simbolicamente la cacciata dei piemontesi, stiamo mettendo le basi per costruire un avvenire diverso per il popolo sardo- ha dichiarato Gavino Sale-. Dobbiamo tenere a mente, così come ha detto Rasmes 3, che noi sardi abbiamo un cuore risoluto che nessuno è riuscito a fermare”.” Oggi abbiamo messo le basi per combattere lo stato italiano che occupa abusivamente la nostra Sardegna- ha detto Cristiano Sabino”

 

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