La Nuova Sardegna

VILLACIDRO. Famigliola di nomadi, genitori e due figli piccolissimi, incastrata dal sistema di videosorveglianza della chiesa nei momenti in cui forzano le cassette delle offerte dei fedeli e i cassetti della sacrestia in cui erano tenuti i soldi per le spese correnti della parrocchia. Il bottino è superiore di non molto ai 1.050 euro, appunto la somma rubata in sacrestia, alla quale si aggiungono gli spiccioli delle offerte.

I due nomadi si sono introdotti alle 11,30 del 21 aprile nella chiesa parrocchiale di Sant'Antonio approfittando del portone di ingresso a quell'ora ancora aperto. All'interno non c'era nessuno, ma le telecamere di videosorveglianza interna hanno registrato ogni movimento dei due nomadi con prole al seguito.

L'uomo ha forzato con facilità la porta della sacrestia, mentre la sua compagna faceva da "palo" tenendo per mano un bambino e in braccio un fagotto rosso, presumibilmente un bimbo in fasce. Dopo aver vuotato i cestini delle offerte, poche decine di euro, il nomade ha scardinato con una leva il robusto ingresso dell'ufficio parrocchiale. Qui ha messo a soqquadro scrivania e armadi, trovando nei cassetti un migliaio di euro, denaro che il parroco padre Salvatore Saiu aveva tenuto da parte per pagare le bollette e per le necessità quotidiane della chiesa. 

In quel momento il parroco è rientrato in canonica e dall'appartamento ha udito il trambusto che proveniva dagli uffici parrocchiali. Ha fatto a tempo a precipitarsi in sacrestia per vedere i due nomadi allontanarsi in tutta fretta con i loro bambini. E con il bottino del furto con scasso.

Al sacerdote non è rimasto che chiamare i carabinieri e denunciare il furto. La coppia era già conosciuta in parrocchia: "Li abbiamo accolti e aiutati in diverse occasioni", ha detto il parroco amareggiato.