La Nuova Sardegna

Cagliari

Uta, carcere-polveriera: gli agenti penitenziari si ribellano

Uta, carcere-polveriera: gli agenti penitenziari si ribellano

Dopo una serie di episodi violenti all'interno dell'istituto il sindacato Uilpa penitenziari denuncia ancora una volta i gravi problemi causati dal numero e dalla tipologia dei detenuti in abbinata con l'organico del personale ridotto all'osso

11 febbraio 2017
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CAGLIARI. Una violenta lite tra due detenuti, un altro salvato nel momento in cui tentava il suicidio ed un terzo bloccato mentre danneggiava la cella. C'è tensione all'interno del carcere di Cagliari Uta: lo denuncia il sindacato Uilpa Polizia penitenziaria che ha proclamato lo stato di agitazione ed è pronto ad attuare altre forme di protesta se non saranno risolti al più presto i problemi.

«Sono ormai ordinari gli eventi critici nell'Istituto, dove la maggior parte dei detenuti soffre di problemi psichiatrici - sottolinea il segretario del sindacato, Michele Cireddu -. il Dipartimento ha creato un vero mix esplosivo nell'Istituto cagliaritano dove sono ristretti detenuti con gravi problemi psichiatrici e altri ad alta sicurezza. Il risicato organico fatica a fronteggiare i numerosi eventi critici, ormai frequenti, talvolta si verificano in diverse sezioni detentive contemporaneamente, spesso l'unico responsabile della sorveglianza è costretto a dei salti mortali per gestire le situazioni».

Secondo il sindacato il personale di Polizia penitenziaria si sente abbandonato e in costante emergenza, a questo problema si aggiunge quello della presenza del direttore che deve dirigere tre istituti contemporaneamente oltre che svolgere altri incarichi.

«È impossibile continuare in questo modo - sottolinea Cireddu - le relazioni sindacali sono ai minimi termini, l'organizzazione del lavoro a nostro avviso va rivista, è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche a vari livelli per evitare che il sistema tracolli definitivamente».

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