La Nuova Sardegna

Cagliari

Dal Sardinia Radio Telescope i dati sulla sonda negli anelli di Saturno

Dal Sardinia Radio Telescope i dati sulla sonda negli anelli di Saturno

L'ispezione con l'apparecchiatura messa a punto da Nasa e le agenzie spaziali italiana ed europea viene seguita anche dal radiotelescopio di San Basilio. Il direttore dell'Asi: "Il Sardinia è una delle antenne più importanti al mondo per seguire le missioni nello spazio profondo"

16 gennaio 2017
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CAGLIARI. Cresce l'attesa per il gran finale della sonda Cassini che ha iniziato una serie di tuffi negli anelli di Saturno e che a settembre 2017 si concluderà con entrando nell'atmosfera del pianeta. Per raccogliere i dati in arrivo dalla sonda hanno drizzato le 'orecchiè due radio telescopi dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) e a breve si unirà al gruppo anche il Sardinia Radio Telescope, la grande antenna da 65 metri di diametro costruita vicino Cagliari.

«Sono molti i radiotelescopi che si stanno attivando per seguire l'ultima fase della missione di Cassini - ha detto Enrico Flamini, responsabile scientifico dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) - e raccogliere tutti i dati che sta inviando, e invierà, sulla composizione degli anelli e dell'atmosfera di Saturno».

Tra gli ultimi a puntare il loro sguardo sulla sonda, frutto di una collaborazione tra Nasa, Asi e Esa, sono i radiotelescopi di New Norcia, in Australia, e di Malargue, in Argentina. Dalla fine dell'anno la sonda sta modificando lentamente la sua orbita in modo da sorvolare i poli di Saturno e nei suoi passaggi 'bucherà' gli anelli del pianeta inviando a Terra preziose informazioni sulla loro composizione e sulla gravità di questo gigante gassoso. Infine, il 15 settembre 2017, la sonda brucerà completamente entrando nell'atmosfera del pianeta.

«Siamo al lavoro per fare in modo di seguire l'ultima fase della missione anche dall'Italia, con il Sardinia Radio Telescope», ha aggiunto Flamini. Si lavora infatti in queste settimane alle modifiche necessarie per rendere la grande antenna di 65 metri costruita vicino Cagliari, nata dalla collaborazione di Asi, Istituto Nazionale di Astro Fisica (Inaf) e Regione Sardegna, uno degli 'orecchì di riferimento per raccogliere tutti i dati dalla sonda. «Il Sardinia - ha concluso Flamini - non sarà solo uno strumento per studiare l'universo ma sarà in futuro anche una delle più importanti antenne al mondo per seguire le missioni spaziali nello spazio profondo».

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