La Nuova Sardegna

Cagliari

Carloforte, pale eoliche pericolanti: interdetta la zona di Nasca

Simone Repetto
Carloforte, pale eoliche pericolanti: interdetta la zona di Nasca

Finisce nel degrado il progetto sperimentale nazionale in cui era coinvolta anche l'Ansaldo

09 gennaio 2017
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CARLOFORTE. Circolazione interdetta a Nasca a uomini e mezzi, nell'area adiacente la centrale combinata eolica e fotovoltaica, per il rischio crolli di parti delle vecchie pale eoliche presenti. E' quanto ha disposto il Comune con un'ordinanza sindacale che invoca "l'adozione di misure provvisionali idonee ad evitare rischi per l'incolumità pubblica a carico del concessionario dei terreni", nonchè gestore dell'impianto, ovvero la società Carloforte Energie Rinnovabili, con sede a Bolzano.

In realtà, il degrado dei grandi aerogeneratori, con perdita di parti delle pale cadute nei dintorni, è in atto da diversi anni. L'impianto è stato installato un ventennio fa, in base ad un progetto sperimentale nazionale che vedeva coinvolta l'ex società statale Ansaldo Industria. Dopo un primo periodo di utilizzo e relativa produzione energetica, gli impianti eolici vennero fermati, così come la manutenzione

Con la firma del protocollo ministeriale "San Pietro Isola Ecologica del Mediterraneo" della giunta Stefanelli, si trovarono le risorse utili per un rilancio di tutta la centrale, a partire dal parco fotovoltaico da un megawatt, che venne totalmente rinnovato ed avviato a produzione energetica a fine 2011. In base alla convenzione sottoscritta col gestore per 25 anni, il Comune deve trasferire alla Carloforte Energie Rinnovabili i ricavi della vendita energetica incassati dal gestore nazionale della rete, ricevendo dalla società, a sua volta, una quota fissa ed una variabile sulla produzione. Una cifra superiore ai centomila euro annui, che potrebbe essere decisamente superiore con l'installazione di nuovi aerogeneratori da un megawatt ciascuno. La sostituzione venne prevista in fase progettuale, ma per una serie di problemi (ubicazione e proprietà dei terreni), erano giunti i necessari nulla osta solo per due pale, da qui la sospensione dell'iniziativa.

Nel 2015, la giunta Simeone manifestò la volontà di riacquisire la gestione dell'impianto, considerando non profittevole per il Comune l'accordo siglato con la società, da cui l'apertura di nuove trattative per una risoluzione consensuale del contratto, ma tutto è fermo.

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