La Nuova Sardegna

Cagliari

"No ai migranti", busta con proiettili e minacce al prefetto di Cagliari Giuliana Perrotta

"No ai migranti", busta con proiettili e minacce al prefetto di Cagliari Giuliana Perrotta

Il biglietto, ora all’esame della Digos, contiene una sorta di diffida alla rappresentante del governo che ha deciso di trasformare in centro di accoglienza per migranti una parte dell’ex scuola penitenziaria di Monastir

11 novembre 2016
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CAGLIARI. Una busta con due proiettili e un biglietto di minacce indirizzate alla prefetta Giuliana Perrotta è stata recapitata stamane negli uffici della prefettura di Cagliari in viale Buoncammino. Il biglietto, ora all’esame della Digos, è stato trovato all’ingresso e contiene una sorta di diffida alla prefetta che ha deciso di trasformare in centro di accoglienza per migranti una parte dell’ex scuola penitenziaria di Monastir (Cagliari).

Esattamente un mese fa, nella notte fra il 10 e l’11 ottobre, l’edificio è stato bersaglio di un attentato incendiario, che ha causato danni al quadro elettrico della centrale idrica dell’ex scuola. Qualcuno, dopo aver scavalcato la recizione, ha appiccato il fuoco, rimasto fortunatamente circoscritto.

Ma gli attentatori erano decisi a causare nella struttura di proprietà del ministero dell’Interno, che la prefettura di Cagliari ha intenzione di utilizzare in parte per ospitare migranti, tra le proteste del Comune e delle comunità locali: nel locale caldaie del plesso principale dell’ex scuola vigili del fuoco e carabinieri avevano trovato una bombola di gas da 15 chili per uso domestico, con l’erogatore chiuso, che era rimasta integra nonostante gli incendiari abbiano provocato un’esplosione dopo aver cosparso l’area di benzina.

Dura la reazione del questore di Cagliari, Danilo Gagliardi: «È un fatto di estrema gravità che non è possibile né assolutamente tollerabile lasciar passare. Ho dato disposizione a tutti gli organi info investigativi ai massimi livelli. Digos e Squadra mobile sono scesi in campo per raccogliere informazioni perché non si può assolutamente tollerare questo atteggiamento, questi comportamenti che nella loro mente servono a intimidire. Non si intimidisce lo Stato». 

E ancora: «In questo momento tutti gli organi della polizia e tutte le forze dell'ordine sono vicinissime al nostro prefetto - ha sottolineato il questore - siamo intimamente convinti che troveremo il bandolo della matassa. Daremo una risposta fortissima simile, con i dovuti distinguo, alla reazione che è stata fatta quando c'è stata l'aggressione ai nostri agenti. Quindi sarà un atteggiamento autorevole, forte, determinato e incisivo. Perché non si possono permettere di intimidire gli organi dello Stato e tentare di modificare le volontà tecniche e politiche». Non è ancora stato accertato se ci sia un collegamento tra l'intimidazione di oggi alla prefetta e l'attentato dei primi di ottobre alla ex scuola. «Dobbiamo accertarlo - ha detto Gagliardi - certo i due fatti sono inquietanti».

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