La Nuova Sardegna

NURALLAO. Fiera del tartufo in tono minore, rispetto allo scorso anno, domenica a Nurallao. La partecipazione a causa della concomitanza nel territorio di diverse altre iniziative, prima fra tutte la sagra del formaggio a Mandas, è stata inferiore alle aspettative. Gli affari sono stati modesti. Delusione pertanto degli espositori, dei cavatori di tartufi e degli organizzatori.

La manifestazione, giunta alla terza edizione, organizzata dalla pro loco e dal comune con la collaborazione del gruppo folk San Pietro, dell’asd Nuradha e dell’oratorio padre Salvatore Melosu, si è svolta nello splendido scenario del “Parco Funtana Is Arinus“. L’iniziativa è stata organizzata per promuovere il pregiatissimo tubero che cresce abbondantissimo in simbiosi con lecci e roverelle nel tacco calcareo del Sarcidano.

Molto seguita è stata la tavola rotonda sul tema “Prospettive di sviluppo del tartufo del Sarcidano" che è stata introdotta dal sindaco di Nurallao Giovanni Dessì. Non ha deluso le attese l’intervento del funzionario Laore Ivo Porcu, coordinatore dell’unità organizzativa tematica territoriale “ Multifunzionalità e sviluppo rurale. Progetto pilota biodiversità “ Tuteliamo e proteggiamo il tartufo “.

Nel corso della tavola rotonda Eugenio Lai, vicepresidente del consiglio regionale, relatore di maggioranza,ha presentato la proposta di legge unificata “Tutela e disciplina della raccolta e commercializzazione dei funghi epigei e ipogei spontanei" in discussione in consiglio regionale“ .

E’ stato tra l’altro proposto di istituire un tavolo permanente che consenta di potenziare e valorizzare i funghi ipogei e di renderli fattore di sviluppo e di identità. Nel Sarcidano solo negli ultimi trent’anni si è diffusa la passione per la ricerca del tartufo. Tuttavia, solo una ventina di persone, lo fa per professione. Quelli per hobby, invece, crescono anno dopo anno.

“Dopo aver occasionalmente appurato che nei nostri terreni vi erano delle tartufaie naturali- sottolinea Francesca Argiolas, prossima imprenditrice agricola di professione( iap)- abbiamo provveduto a recintarli, facendoli diventare fondi chiusi, per salvaguardarli ed evitare le razzie. Abbiamo acquistato tre cani : Zoe, Ful e Dora, che, oggi, dopo un faticoso addestramento, non hanno niente da invidiare a quelli dei cercatori di professione della penisola“.

Quali tipi di tartufo crescono nel Sarcidano? “Il bianchetto, da fine gennaio ad aprile, lo scorzone, da maggio ad agosto, e il nero pregiato da novembre a metà gennaio“. Chi sono i vostri clienti? “In Sardegna ci sono notevoli prospettive di crescita anche se attualmente non c’è mercato, perché non c’è tradizione. Solo da pochi anni i ristoratori delle località di mare del nord e del sud Sardegna, che sono i nostri principali clienti stanno proponendo con successo piatti a base di tartufo .Mi risulta che diversi cavatori li esportino in Francia, in Toscana, in Umbria e in Piemonte e negli Emirati Arabi”.

A quale prezzo li vendete? “Il prezzo varia a seconda della stagione e dell’annata”. Francesca Argiolas e suo marito Rossano Porcu, si definiscono cercatori per hobby. Praticano la ricerca solo durante il tempo libero. Rossano e Francesca sono riuscita a trasmettere la passione a Mauro Vargiolu, un libero professionista, ex assessore del comune di Castiadas che, impegni di lavoro permettendo, si reca almeno una due volte al mese a Nurallao per cercare insieme alla coppia i tartufi.

Francesca Argiolas è arciconvinta che il tartufo possa avere anche in Sardegna un mercato e un futuro roseo. “Con i contributi del bando regionale “Pacchetto giovani“ 2016 intende avviare una piccola azienda per la trasformazione, conservazione e la commercializzazione del tartufo". (Alessandro Bulla)

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