La Nuova Sardegna

Cagliari

Cagliari, sequestrata mezza tonnellata di hascisc

L'hascisc sequestrato dalla polizia di Cagliari
L'hascisc sequestrato dalla polizia di Cagliari

Arrestato un insospettabile rappresentante di bevande: la droga gli era appena stata recapitata in una cassa di legno

08 giugno 2016
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CAGLIARI. Avrebbe fruttato cinque milioni di euro sul mercato cagliaritano della droga il carico di circa 500 chili di hashish sequestrato venerdì scorso dalla Squadra mobile nel deposito di un sedicente rappresentante di bevande a Ussana, in provincia di Cagliari. La notizia, però, è stata diffusa soltanto oggi, Carlo Tintis, 44 anni, incensurato, è stato arrestato per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, dopo che gli agenti della Narcotici della Squadra mobile hanno seguito 16 colli spediti da Ancona via mare tramite un ignaro trasportatore. È stata la segnalazione di un doganiere, insospettito da alcune anomalie nella bolla di accompagnamento del carico, a far scattare le indagini e i pedinamenti, in cui è stato coinvolto anche il Reparto volo della polizia. L’inesistente Aeromeccanica srl con sede in via del Lavoro a Ussana era la destinataria della «merce»: 16 valigette da oltre 30 chili di hashish ciascuna custodite in una cassa di legno e arrivate in Sardegna, a Olbia, con un traghetto proveniente da Civitavecchia.

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Il carico è stato poi recapitato nel deposito intestato a Tintis, in via Roma, a Ussana, dove l’uomo abita con la famiglia. Niente nel suo stile di vita - secondo quanto riferito dagli inquirenti - avrebbe fatto sospettare il suo coinvolgimento in un grosso traffico di stupefacenti, anche se il suo ruolo non è chiaro. Quantità così imponenti di droga difficilmente possono essere gestite da un uomo solo, quindi si sospettano collegamenti fra l’arrestato e un’organizzazione di trafficanti e spacciatori. Il deposito di Ussana, in cui non c’era traccia di bevande quanto, invece, di precedenti carichi di droga, era una sorta di centro di stoccaggio dei carichi illeciti. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la droga arriva dall’Europa dell’Est, in particolare da Bulgaria e Slovenia: un canale di approvvigionamento illegale inusuale per il fiorente mercato di Cagliari e provincia, dove nell’ultimo anno soltanto la Squadra mobile ha sequestrato una tonnellata e mezzo di stupefacenti. «C’è da preoccuparsi», ha evidenziato il dirigente della Squadra mobile di Cagliari, Alfredo Fabbrocini. «Noi intercettiamo solo una parte della droga che arriva, quindi significa che nel Cagliaritano continuano l’uso e l’abuso di droga, che non possono essere contrastati solo con la repressione». .

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