La Nuova Sardegna

Cagliari

Muravera, oltre 40mila persone alla sfilata della Sagra delle arance

Alessandro Bulla

Grande successo alla 44esima edizione della manifestazione che ha visto sfilare per le vie del grande centro agricolo e turistico del Sarrabus oltre 2mila figurati e 52 gruppi folcloristici arrivati da tutta la Sardegna

03 aprile 2016
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MURAVERA. Una splendida giornata di sole ha fatto da cornice alla sfilata della quarantaquattresima edizione della sagra degli agrumi che si è svolta oggi domenica 3 aprile nella via Roma della ridente cittadina del Sarrabus, centro turistico, commerciale e agricolo della costa sud orientale, e alla quale hanno assistito oltre 40mila persone. Un vero e proprio record di gran lunga superiore alle aspettative della vigilia.

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La manifestazione nata all’inizio degli anni Sessanta del secolo scorso per promuovere gli agrumi, la coltura agricola per eccellenza del territorio, è diventata, soprattutto, a partire dai primi anni Duemila, uno degli appuntamenti folkloristici, eno-gastronomici, culturali più importanti della primavera della provincia di Cagliari. Un appuntamento che di fatto coincide con l’inizio della stagione turistica del territorio, e merita di essere permanente inserita tra i grandi eventi della Sardegna.

Alla sfilata folkloristica hanno partecipato oltre 2mila figuranti, appartenenti a 52 gruppi, in rappresentanza di quasi tutti i territori della regione: dal Sulcis Iglesiente, al Sarrabus Gerrei, dalla Barbagia di Seulo, al Sarcidano, dalla Trexenta al Mandrolisai, dal’Ogliastra al Logudoro, dalla Gallura al Campidano di Oristano e di Cagliari, Dal Marghine al Monte Acuto, dalle Baronie al Meilogu.

Alla sfilata aperta dalla banda musicale Giuseppe Verdi di Muravera e conclusa dai tamburini e trombettieri della Sartiglia di Oristano hanno anche partecipato quattro maschere etniche: i Mamutzones di Samugheo, i Bois fui Janna morti di Escalaplano, i Boes e merdules di Ottana, i Mamuthones di Mamoiada ( gruppo Atzeni Beccoi ) che hanno rievocato le loro danze propiziatorie e i loro riti misteriosi la cui origine risale alla notte dei tempi.

Applauditissime, come al solito, le etnotraccas, veri e propri musei itineranti, che hanno proposto spaccati rigorosamente originali della vecchia vita sarrabese. Centinaia di colori. I suoni di diversi strumenti, dalle launeddas alle fisarmoniche, dai sulittus agli scacciapensieri, dai tamburini ai trombettieri, hanno rallegrato l’aria e hanno accompagnato le danze e le canzoni dei gruppi.

Maestosi e imponenti i buoi che hanno trainato i carri di Settimo San Pietro e Maracalagonis. Splendidi i cavalli addobbati a festa cavalcati da cavalieri ed amazzoni provenienti da diverse parti della Sardegna, soprattutto dalle province di Cagliari, e Nuoro.

La sfilata, l’appuntamento clou della “ festa de s’arangiu “, è stata preceduta da diverse manifestazioni, tutte riuscitissime, che hanno preso il via venerdì mattina: mostre, convegni, conferenze, laboratori artigianali, visite agli agrumeti, attività artistiche, culturali, sportive, musicali e degustazioni. A conclusione della sagra uno spettacolo di danze e canti tradizionali e le premiazioni.

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