Muravera, oltre 40mila persone alla sfilata della Sagra delle arance
Grande successo alla 44esima edizione della manifestazione che ha visto sfilare per le vie del grande centro agricolo e turistico del Sarrabus oltre 2mila figurati e 52 gruppi folcloristici arrivati da tutta la Sardegna
MURAVERA. Una splendida giornata di sole ha fatto da cornice alla sfilata della quarantaquattresima edizione della sagra degli agrumi che si è svolta oggi domenica 3 aprile nella via Roma della ridente cittadina del Sarrabus, centro turistico, commerciale e agricolo della costa sud orientale, e alla quale hanno assistito oltre 40mila persone. Un vero e proprio record di gran lunga superiore alle aspettative della vigilia.
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La manifestazione nata all’inizio degli anni Sessanta del secolo scorso per promuovere gli agrumi, la coltura agricola per eccellenza del territorio, è diventata, soprattutto, a partire dai primi anni Duemila, uno degli appuntamenti folkloristici, eno-gastronomici, culturali più importanti della primavera della provincia di Cagliari. Un appuntamento che di fatto coincide con l’inizio della stagione turistica del territorio, e merita di essere permanente inserita tra i grandi eventi della Sardegna.
Alla sfilata folkloristica hanno partecipato oltre 2mila figuranti, appartenenti a 52 gruppi, in rappresentanza di quasi tutti i territori della regione: dal Sulcis Iglesiente, al Sarrabus Gerrei, dalla Barbagia di Seulo, al Sarcidano, dalla Trexenta al Mandrolisai, dal’Ogliastra al Logudoro, dalla Gallura al Campidano di Oristano e di Cagliari, Dal Marghine al Monte Acuto, dalle Baronie al Meilogu.
Alla sfilata aperta dalla banda musicale Giuseppe Verdi di Muravera e conclusa dai tamburini e trombettieri della Sartiglia di Oristano hanno anche partecipato quattro maschere etniche: i Mamutzones di Samugheo, i Bois fui Janna morti di Escalaplano, i Boes e merdules di Ottana, i Mamuthones di Mamoiada ( gruppo Atzeni Beccoi ) che hanno rievocato le loro danze propiziatorie e i loro riti misteriosi la cui origine risale alla notte dei tempi.
Applauditissime, come al solito, le etnotraccas, veri e propri musei itineranti, che hanno proposto spaccati rigorosamente originali della vecchia vita sarrabese. Centinaia di colori. I suoni di diversi strumenti, dalle launeddas alle fisarmoniche, dai sulittus agli scacciapensieri, dai tamburini ai trombettieri, hanno rallegrato l’aria e hanno accompagnato le danze e le canzoni dei gruppi.
Maestosi e imponenti i buoi che hanno trainato i carri di Settimo San Pietro e Maracalagonis. Splendidi i cavalli addobbati a festa cavalcati da cavalieri ed amazzoni provenienti da diverse parti della Sardegna, soprattutto dalle province di Cagliari, e Nuoro.
La sfilata, l’appuntamento clou della “ festa de s’arangiu “, è stata preceduta da diverse manifestazioni, tutte riuscitissime, che hanno preso il via venerdì mattina: mostre, convegni, conferenze, laboratori artigianali, visite agli agrumeti, attività artistiche, culturali, sportive, musicali e degustazioni. A conclusione della sagra uno spettacolo di danze e canti tradizionali e le premiazioni.