La Nuova Sardegna

Cagliari

Iglesias, un presepe vivente molto speciale

Simone Repetto
Il presepe vivente alla Rosa del Marganai
Il presepe vivente alla Rosa del Marganai

Protagonisti gli anziani ospiti della residenza sanitaria Rosa del Marganai

18 dicembre 2015
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IGLESIAS. Uno speciale presepe vivente, per rallegrare e sostenere le giornate degli stessi personaggi, impegnati a contrastare le doglianze e le patologie tipiche della terza età. E' quello che questo pomeriggio, venerdì 18, ha interessato gli ospiti della residenza sanitaria assistenziale Rosa del Marganai ad Iglesias, fin da ottobre coinvolti un un progetto di terapia occupazionale rivolto ai pazienti affetti da Alzheimer e demenza senile, ai quali è stato assegnato un ruolo da protagonista nella tradizionale rappresentazione della natività.

L'inusuale evento è stato allestito presso la struttura del gruppo San Raffaele, alla presenza del vescovo diocesano monsignor Giovanni Paolo Zedda, dell'assessore ai servizi sociali di Iglesias Alessandra Ferrara, di rappresentanti di associazioni e dei familiari degli ospiti. Organizzato dal servizio di animazione della Rsa, il progetto è stato articolato in due fasi ed ha coinvolto 40 persone, permettendo ai diretti interessati di superare le difficoltà relazionali connesse alle patologie neurodegenerative di cui sono affetti.

«Per la riuscita dell'iniziativa – ha spiegato soddisfatto il direttore Giancarlo Maurandi – fondamentale è stato il coinvolgimento attivo e la partecipazione propositiva oltre che di tutto il personale delle struttura, anche dei familiari».

«Il primo step – ha detto l'assistente sociale Carla Angioni – è stato dedicato alla realizzazione della scenografia, in seguito abbiamo seguito i pazienti focalizzando sulla recitazione, ottenendo un evidente miglioramento dell'umore. Questa terapia ha permesso loro di emozionarsi come un tempo, ritornando ad interagire proattivamente col mondo circostante».

Momenti semplici, di ordinaria quotidianità e profonde emozioni, che hanno permesso a persone affette da patologie senili di sentirsi importanti lavorando su un progetto condiviso.

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