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Ecco come sarà il nuovo stadio del Cagliari, non si chiamerà più Sant'Elia

Il rendering del progetto del nuovo stadio
Il rendering del progetto del nuovo stadio

Il progetto è stato presentato questa mattina alla presenza del sindaco Massimo Zedda. Strutture sportive, negozi, ristorante con vista sul mare: è previsto un investimento di 55 milioni di euro

18 dicembre 2015
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CAGLIARI.  Sarà un impianto ridotto, che include strutture commerciali e sportive, il nuovo stadio ipotizzato dal Cagliari Calcio nel progetto presentato ufficialmente oggi 18 dicembre per sostituire il vecchio Sant’Elia. Che cambierà anche nome anche se non si sa ancora come si chiamerà: «Vedremo come, speriamo in uno sponsor», ha detto Stefano Signorelli, un consigliere di amministrazione della società.

Il Cagliari Calcio ipotizza un investimento di circa 55 milioni di euro. Secondo il progetto presentato ufficialmente oggi con video proiettato nei due Cagliari store della città, nel 2019, data di previsione di fine lavori, il nuovo impianto dovrebbe avere 21mila posti a sedere in tribune coperte. 

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Il progetto prevede un campo a 11, uno a 7, uno a 5 e due polifunzionali per basket, tennis e pallavolo. L’area commerciale - dalla quale resterà fuori la grande distribuzione - sarà di circa 10mila metri e legata al tema dello sport. Sono poi previsti un centro fisioterapico (lato curva Nord), una palestra di boxe e arti marziali (lato curva Sud), un ristorante panoramico lounge bar con vista su campo e mare, un sport bar e gli spogliatoi che potranno essere utilizzati anche da chi fa attività attorno all’impianto, come i tanti podisti che frequentano Sant’Elia.

Lo stadio dovrebbe sorgere esattamente dove si trova il vecchio Sant’Elia da 60mila posti, che dovrebbe essere demolito a partire da maggio 2017. La società rossoblù, che ha presentato questa settimana il progetto, a porte chiuse, al consiglio comunale, è pronta a un «consistente» contributo che, al momento, non vuole quantificare ma è certo che si sta già muovendo per trovare finanziamenti pubblici, anche regionali. Spetterà, intanto, all’assemblea civica pronunciarsi sull’interesse pubblico del progetto.

La cifra «la preciseremo in futuro», ha garantito Stefano Signorelli, consigliere di amministrazione del Cagliari Calcio e responsabile delle infrastrutture, che - rispondendo alle domande dei cronisti durante la presentazione del progetto nello store del Largo Carlo Felice - ha fatto un accenno alla Sfirs, la società finanziaria della Regione Sardegna. Sul punto è stato vago anche il sindaco Massimo Zedda che ha sottolineato le infinite possibilità di collaborazione - come l’eventualità di spostare alcuni uffici comunali nelle pertinenze del nuovo impianto - confermando alla fine che sì, l’amministrazione sta «ragionando» sull’argomento. Del resto, ha poi sottolineato il primo cittadino, lo stadio «scaduti i termini di concessione resterà di proprietà comunale», elemento che conferma la rilevanza pubblica del progetto.
 
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Nelle intenzioni del club presieduto da Tommaso Giulini, la nuova arena - pensata con «B Futura», la piattaforma della serie B nata per l’ammodernamento degli impianti - avrà una struttura a listelle, «permeabile all’aria» e dunque attraversabile dal vento che in quella zona, il quartiere Sant’Elia, alla periferia di Cagliari, si fa sentire.

Il progetto prevede prato naturale e materiali capaci di resistere all’aggressione di un ambiente tanto vicino al mare. All’esterno, davanti alla tribuna centrale, sorgeranno diverse aree sportive, per le giovanili o da affittare.

Infine, come sottolineato da Lorenzo Santoni di B Futura, la nuova arena porterà con sé diversi posti di lavoro: circa 250 fissi più 350 interinali legati a partite ed eventi, come i concerti a cui lo stadio vorrebbe aprirsi in estate.

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