La Nuova Sardegna

CAGLIARI. Saranno investiti oltre 250mila euro per ripulire la laguna di Santa Gilla - la zona umida di oltre 5mila ettari protetta dalla convenzione internazionale di Ramsas e che si estende tra Cagliari, Elmas, Assemini e Capoterra - soffocato dalle discariche abusive. I lavori, partiti lo scorso 15 ottobre 2015 e destinati a chiudersi il prossimo 9 aprile 2016, sono stati avviati per bonificare undici zone oggi invase da rifiuti anche pericolosi.

L’intervento, presentato stamane in municipio a Cagliari dai sindaci dei quattro Comuni interessati, è considerato il punto si partenza per una serie di progetti dedicati a stagno e saline di Santa Gilla che gli amministratori voglio portare a sistema con il parco di Molentargius, l’altra zona umida dell’area vasta del capoluogo.

«Ora il punto all’ordine del giorno è la sorveglianza dell’area», ha precisato il sindaco di Cagliari Massimo Zedda che ha sottolineato come, assieme agli altri amministratori, si stia cercando un sistema condiviso per impedire che sulle sponde della laguna tornino i rifiuti. «Oltre alle telecamere stiamo pensando a come rendere le rive inaccessibili alle auto», ha aggiunto il sindaco di Elmas Valter Piscedda.

Di risorsa straordinaria e ancora poco valorizzata hanno parlato il sindaco di Assemini Mario Puddu e Mario Zaccheddu, intervenuto in rappresentanza di Capoterra, che hanno rimarcato le potenzialità turistiche ed economiche della zona. «Ci sono almeno altre tre milioni di euro di fondi regionali», ha aggiunto l’assessore comunale all'Urbanistica di Cagliari Paolo Frau, «che saranno dedicati a interventi ambientali su Santa Gilla e Molentargius».