La Nuova Sardegna

Cagliari

Cagliari, sla: sciopero della fame di altri due malati

Salvatore Usala
Salvatore Usala

Due disabili si uniscono alla protesta avviata da Salvatore Usala segretario del Comitato 16 novembre

11 ottobre 2015
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CAGLIARI. Continua lo sciopero della fame di Salvatore Usala, segretario del Comitato 16 novembre, leader delle lotte per i diritti dei malati di Sla, avviato il 30 settembre 2015. Alla sua protesta, per chiedere i fondi per i malati gravi ed i corsi per gli assistenti, si sono uniti anche Giorgio Pinna, di Siliqua, e Claudio Zucca, di Cagliari. «Sono stanco mentalmente e fisicamente. Il mio rianimatore mi dice 'questa volta stai scherzando col fuocò. Non sto più alzandomi», ha scritto dal suo letto dove porta avanti la sua clamorosa protesta.

«A me risultano oltre mille i piani del Ritornare a casa scoperti, sono tutti gravissimi: dementi, coma, tracheostomizzati e malati terminali. Dove sono i bandi dei corsi? Come avete pagato i Piani liquidati?», sono alcune delle domande che Usala lancia ai politici regionali dai quali aveva avuto rassicurazioni nei mesi scorsi.

«Su invito del Presidente abbiamo cercato un accordo, sono andato oltre, ho fatto un progetto che fa risparmiare nel settore socio-sanitario 7,5 milioni l'anno. Mi avevano promesso una risposta per venerdì 9 ottobre 2015, niente di niente», ha aggiunto, fra l'altro, Usala secondo il quale «il buco sanitario continua a salire, nel 2015 arriverà a 420 milioni. Che dire sul bidone della rete ospedaliera? Mentre l'assessore fa finta di concertare con tutti, il piano è pronto, prevede solo tagli, sino a 170 milioni».

Usala ha quindi ricordato un passo del decreto interministeriale approvato dalla Conferenza unificata delle regioni: «Le risorse di cui al presente decreto sono finalizzate alla copertura dei costi di rilevanza sociale dell'assistenza socio-sanitaria e sono aggiuntive rispetto alle risorse già destinate alle prestazioni e ai servizi a favore delle persone non autosufficienti da parte delle regioni, nonché da parte delle autonomie locali. Le prestazioni e i servizi di cui al comma precedente non sono sostitutivi, ma aggiuntivi e complementari, a quelli sanitari». Usala ribadisce quindi: «Noi abbiamo conquistato questi fondi, azzerati da Tremonti, le Regioni non hanno mosso un dito, non gli permetteremo mai di spenderli per altro».

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