La Nuova Sardegna

Cagliari

Quartu, lettera aperta del sindaco: "Perché il Pd vuole la mia morte politica?"

Stefano Delunas
Stefano Delunas

Stefano Delunas scrive idealmente ai cittadini per denunciare la presunta guerra contro di lui nata nel suo stesso partito già durante la formazione della giunta

02 settembre 2015
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QUARTU SANT'ELENA. Il sindaco di Quartu Stefano Delunas scrive una lettera aperta ai cittadini. Il tema è lo scontro in corso nel consiglio comunale ma, soprattutto, quello che lo vede protagonista, e vittima, nel suo stesso partito, il Pd.

Così la lettera: "Caro cittadino, mi rivolgo a te per condividere alcune riflessioni che riguardano l’avvio della mia amministrazione. Sono stato eletto sindaco dopo sette mesi di campagna elettorale: un duro lavoro pienamente ripagato dai ripetuti successi conseguiti, dalle primarie di febbraio al primo turno di fine maggio, sino all’elezione al ballottaggio di giugno. Un successo che mi inorgoglisce e allo stesso tempo mi responsabilizza. L’incarico di dirigere l’amministrazione quartese mi è stato riconosciuto dalla cittadinanza, con il decisivo apporto della coalizione di centrosinistra e ovviamente del mio partito, quel Pd che a Quartu ho contribuito a far nascere e crescere. Tutti insieme abbiamo vinto, riconquistato le redini della terza città della Sardegna. L’unico raggio di luce nel buio profondo in cui è caduto il Pd a livello regionale. Una storia a lieto fine, parrebbe. Se non fosse che sono in attesa di un consiglio comunale chiamato a votare la mozione di sfiducia proposta dai partiti dell’opposizione e sottoscritta da 7 rappresentanti di quello stesso partito che il 14 giugno festeggiava con me la vittoria. Una situazione inspiegabile che ha iniziato a delinearsi quando è nata la mia la giunta: il Pd ha preteso le dimissioni dell’unico assessore del partito (testimonianza della mia disponibilità alla nomina in giunta di rappresentanti Pd), poi si è svincolato dalla coalizione di maggioranza dichiarando di poter garantire soltanto l’appoggio esterno, infine ha firmato la mozione dando un contributo decisivo perché la stessa potesse essere presentata. Contrariamente a quanto sostiene ora il partito, ho presentato in consiglio delle linee programmatiche elaborate sul modello e sui principi concordati insieme durante la campagna elettorale, come ognuno di voi può verificare analizzando i due documenti. E ho più volte teso la mano al Pd per arrivare ad un’intesa. Inutilmente. Lo conferma il fatto che non sono stato contattato per incontrare la delegazione del partito che avrebbe dovuto contribuire a scongiurare la crisi, così come è stato deciso nell’ultima direzione cittadina del Pd".

"Ora mi chiedo - continua Stefano Delunas -: perché una parte del Pd invoca a gran voce il commissario? Perché vuole tornare alle urne? Perché dopo aver lavorato insieme per anni chiede la mia morte politica? Sono forse indagato? Sono stato rinviato a giudizio? Di cosa sono accusato? Vorrei sottolineare che la mozione di sfiducia è stata sottoscritta da 7 consiglieri Dem. Gli altri 4 eletti nelle file del Pd, ai quali vanno aggiunti i 3 consiglieri di ‘Quartu Riparte’, che provengono dalla stessa area, si sono rifiutati di firmare la mozione. Mi si accusa di non avere coinvolto il Pd e di aver creato in precedenza una giunta di 6 assessori, peraltro dimenticando che 1 di essi era in quota al Partito Democratico. Ma un calcolo piuttosto semplice evidenzia proprio che restavano liberi 2 posti: erano proprio quelli spettanti al Pd, che avrebbe così avuto 3 assessori più il presidente del consiglio e il sindaco, quindi 5 incarichi, esattamente come programmato e concordato. E allora, caro cittadino, aiutami tu a capire qual è il vero motivo che spinge il Pd a farmi fuori. I partiti della coalizione che mi hanno sostenuto durante la campagna elettorale sono ancora favorevoli a proseguire un progetto avallato dalle elezioni, come testimonia il comunicato stampa di pochi giorni fa. Caro cittadino sono sicuro che non riesci a capacitarti di questa situazione. Neanche io"

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