Montevecchio, mobilitazione per liberare un cinghiale finito in una trappola
Il suino era rimasto imprigionato in un laccio di cavetti d'acciaio. Sul posto la Forestale, un veterinario e alcuni volontari
MONTEVECCHIO. Mobilitazione di agenti forestali, un veterinario e volontari dell’associazione di tutela faunistica Elafos per salvare un cinghiale finito in una trappola predisposta dai bracconieri nei boschi di Montevecchio. L’animale è rimasto imprigionato nel classico laccio di cavetti d’acciaio con nodo scorsoio, posizionato nella reticella di recinzione di un cantiere forestale.
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E’ stato un escursionista a trovare il cinghiale intrappolato e subito ha avvisato la stazione del Corpo forestale di Guspini e il presidente dell’associazione Elafos, Bruno Concas (sue le foto). Immediata l’operazione di soccorso e salvataggio dell’animale. E’ stato necessario l’intervento di un veterinario di turno alla Asl 6 per sedare il cinghiale inferocito e poterlo quindi liberare. Dopo la somministrazione dell’anestetico e, successivamente, del relativo antidoto, ha perso l’orientamento ed è caduto in un vascone di raccolta delle acque piovane. I forestali ci si sono dovuti calare dentro per recuperare l’animale, ancora stordito, e lo hanno poi indirizzato, libero, verso la boscaglia, dove poi si è addentrato.