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bracconaggio

Montevecchio, mobilitazione per liberare un cinghiale finito in una trappola

Luciano Onnis
Montevecchio, mobilitazione per liberare un cinghiale finito in una trappola

Il suino era rimasto imprigionato in un laccio di cavetti d'acciaio. Sul posto la Forestale, un veterinario e alcuni volontari

10 agosto 2015
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MONTEVECCHIO. Mobilitazione di agenti forestali, un veterinario e volontari dell’associazione di tutela faunistica Elafos per salvare un cinghiale finito in una trappola predisposta dai bracconieri nei boschi di Montevecchio. L’animale è rimasto imprigionato nel classico laccio di cavetti d’acciaio con nodo scorsoio, posizionato nella reticella di recinzione di un cantiere forestale.

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E’ stato un escursionista a trovare il cinghiale intrappolato e subito ha avvisato la stazione del Corpo forestale di Guspini e il presidente dell’associazione Elafos, Bruno Concas (sue le foto). Immediata l’operazione di soccorso e salvataggio dell’animale. E’ stato necessario l’intervento di un veterinario di turno alla Asl 6 per sedare il cinghiale inferocito e poterlo quindi liberare. Dopo la somministrazione dell’anestetico e, successivamente, del relativo antidoto, ha perso l’orientamento ed è caduto in un vascone di raccolta delle acque piovane. I forestali ci si sono dovuti calare dentro per recuperare l’animale, ancora stordito, e lo hanno poi indirizzato, libero, verso la boscaglia, dove poi si è addentrato.

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