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Ruba uno smartphone e chiede il riscatto, arrestato a 16 anni

Luciano Onnis
Ruba uno smartphone e chiede il riscatto, arrestato a 16 anni

In carcere anche le sue complici: la convivente, di 26 anni, e la madre di 40

08 agosto 2015
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SERRAMANNA. Un sedicenne davvero intraprendente quello che i carabinieri hanno arrestato ieri a Serramanna per furto ed estorsione e che adesso si trova nel carcere minorile di Quartucciu in attesa che il giudice per i minori prenda provvedimenti. Già padre di un bambino di tre mesi nonostante la giovanissima età, convive con una ventiseienne (la madre del figlio) e abita con lei in casa della madre (di lui) appena quarantenne. Per la cronaca, anche le due donne sono state arrestate per complicità in estorsione. Processate con giudizio direttissimo, hanno patteggiato due anni di reclusione.

La madre del sedicenne ha avuto la sospensione condizionale, mentre la compagna, che ha numerosi precedenti giudiziari, sconterà la pena agli arresti domiciliari per via del bambino da assistere. Per il giovanissimo estorsore il giudice per i minori ha confermato l’arresto e disposto che venga assegnato a una comunità di recupero di Sanluri. Questi i fatti che hanno portato all'arresto dei tre congiunti, secondo quanto accertato prima dai carabinieri di Serramanna e del nucleo operativo della Compagnia di Sanluri, diretti dal luogotenente Carlo Porceddu, e poi confermati in sede processuale.

Ieri ragazzo, d'accordo con la madre e con la compagna di dieci anni più grande di lui, ha rubato lo smartphone della proprietaria di un negozio di detersivi, sempre a Serramanna. Poi ha contattato la derubata chiedendo 200 euro per la restituzione. La negoziante ha concordato luogo e ora per lo scambio, ma ha anche informato i carabinieri dell’accaduto e della richiesta di scambio della refurtiva con il denaro. All'carappuntamento prestabilito ci sono andati anche i militari, ovviamente senza farsi notare. Sono saltati fuori magicamente solo quando il giovanissimo ladruncolo ed estorsore ha consegnato lo smartphone alla proprietaria e ha preso i soldi. Portato in caserma, ha poi ammesso la tresca messa su con la compagna e la madre. Da qui l’arresto dei tre.

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