La Nuova Sardegna

Cagliari

Nurallao capitale sarda del tartufo: domenica la fiera

Un cane da tartufo mostra il suo prelibato trofeo
Un cane da tartufo mostra il suo prelibato trofeo

Il pregiatissimo tubero abbonda nel Sarcidano, ma nell'isola trova ancora pochi estimatori. La maggior parte della produzione viene esportata all'estero

17 luglio 2015
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MURALLAO. Domenica 19, nello splendido scenario del parco Funtana is Arinus, si svolge la seconda edizione della Fiera del tartufo di Nurallao. La manifestazione, giunta alla seconda edizione,  è stata organizzata dal Comune con la collaborazione della Pro loco, il gruppo folkloristico San Pietro e i “cavaleris de Nuradha” con l’intento di valorizzare e far conoscere uno dei “tesori “ del Sarcidano.

Tutto il tacco calcareo del Sarcidano, da Laconi a Nurallao e Isili, da Villanovatulo sino a Gadoni,  è ricco di questo pregiatissimo tubero che cresce in simbiosi con lecci e roverelle e che  purtroppo in Sardegna stenta, nonostante la sua prelibatezza, bontà e peculiarità a trovare un adeguato e remunerativo  mercato.

In Sardegna la maggior parte delle aziende, quasi tutte a conduzione familiare,  che raccolgono e commercializzano i tartufi  si trovano nel Sarcidano.  Non si è in grado di stimare la quantità del prodotto raccolto annualmente (si parla  approssimativamente  di 12-15 quintali) e qual è il giro complessivo di affari.

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La maggior parte del raccolto viene esportato  all’estero (Inghilterra, Francia, Emirati Arabi soprattutto) grazie alla mediazione di diversi emigrati del territorio che lavorano in questi  Paesi nel campo della ristorazione.

In Sardegna il tartufo, non essendo un alimento tipico della tradizione regionale, stenta a decollare. Ultimamente c’è stato un lieve incremento della richiesta e dei consumi  grazie ad alcuni ristoratori delle zone costiere che lo hanno proposto con insistenza ai loro abituali clienti.

A Nurallao e in tutto il Sarcidano sono presenti il bianchetto, lo scorzone stivo e il nero pregiato. Quest’anno nel paese che segna la linea di demarcazione tra le province di Cagliari  e  Oristano, a causa della anomala stagione climatica e dell’incendio che ad agosto del 2013 ha devastato oltre 2500 ettari, il raccolto è stato di gran lunga inferiore alle medie stagionali e alle aspettative.

I tartufai chiedono in particolare  alla Regione una legge di sostegno al settore  sia per regolamentare la raccolta che per favorire la commercializzazione e per incrementare le tartufaie esistenti  e ottenere un marchio di riconoscimento.

«Abbiamo sempre dato  e continueremo a dare il nostro contributo - sottolineano il sindaco di Nurallao Giovanni Dessì e il suo vice Giuseppe Murgia - agli operatori del settore. Riteniamo che la tartuficoltura abbia delle grandi potenzialità che devono essere assolutamente sfruttate».

Gli organizzatori hanno anche  programmato nella mattinata  una escursione guidata alle cascate e una dimostrazione dal vivo della ricerca di tartufi con l’utilizzo di cani. «Abbiamo inoltre organizzato - spiega il presidente della Pro loco Franco Schirru - un pranzo con un menù a base di tartufo. La manifestazione sarà allietata da un intrattenimento musicale con balli e karaoke». (g.c.b.)   

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