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Proteste contro lo sgombero a Molentargius, tensione tra polizia e residenti

Proteste contro lo sgombero a Molentargius, tensione tra polizia e residenti

Diversi cittadini stanno "proteggendo" un'abitazione costruita abusivamente una trentina d'anni fa e parzialmente sanata, ma che per il Tar deve essere demolita

23 giugno 2015
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CAGLIARI. «La casa è un diritto», «sanatoria e trent'anni di tasse pagate, trent'anni per risponderci e venti giorni per sgomberarci». Sono gli striscioni appesi a finestre e balconi della casa di Molentargius destinata a essere spazzata dalle ruspe: deve essere demolita - questo dice la legge - perché abusiva. Oggi è il giorno della verità con la notifica dell'ordine di sgombero. E per questo in via del Sale si è riunita una piccola folla, circa 150 persone per manifestare solidarietà alla famiglia Porcu, destinataria del provvedimento. Fra loro anche il velista Andrea Mura che a Medau Su Cramu ha casa e veleria: «Non voglio entrare nella questione legale - ha spiegato - è triste però che non si riesca a trovare una soluzione». Preoccupati molti abitanti della zona, non interessati da ordini di sgombero, ma comunque ancora in attesa che la loro situazione si regolarizzi.

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«Negli anni Ottanta - spiega una residente - abbiamo pagato sanatoria, conguaglio e Bucalossi. Ma il nullaosta non è mai arrivato». Davanti all'ingresso è stato parcheggiato di traverso un cellulare della Polizia per evitare che la manifestazione invada l'abitazione. La famiglia chiede tempo: secondo quanto racconta il proprietario dello stabile, per il 14 luglio sarebbe atteso l'esito di un ricordo che potrebbe cambiare la situazione.

«Non riesco a capire perché non si attenda il prossimo giudizio - sottolinea il consigliere regionale di Fi Edoardo Tocco - credo che sia il momento di utilizzare il buon senso. Serve una legge per Medau Su Cramu: perché trent'anni fa è stato permesso di far sorgere una casa e solo ora si interviene? Rispetto per la legge, ma qui si rischia il dramma sociale». Il presidio, iniziato alle 8, va avanti. Anche perché i proprietari della casa sarebbero ancora all'interno della struttura. Intanto si raccolgono firme. Una petizione è stata promossa per salvare anche le case della zona.

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