La Nuova Sardegna

Cagliari

ambiente e salute

Industrie inquinanti, due impianti sardi nella classifica europea

La raffineria Saras di Sarroch
La raffineria Saras di Sarroch

La raffineria Saras di Sarroch nei Top 100 della graduatoria dell'Agenzia europea dell'ambiente, al 108esimo posto la centrale elettrica di Fiume Santo

29 novembre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. La raffineria Saras di Sarroch è nella classifica dei Top 100 _ al 92esimo posto, per la precisione _ dell’inquinamento industriale dell’Unione Europea. La centrale elettrica di Fiume Santo segue poco dopo al posto numero 108 della sgradevole graduatoria.

A fare i conti in termini di impatto su salute e ambiente, che include morti premature, costi per la sanità, giorni lavorativi persi, problemi di salute, riduzione dei raccolti agricoli, è l'Agenzia europea dell'ambiente (Aea). In Italia, secondo l’agenzia, fra 2008 e 2012 l'inquinamento dell'aria e i gas serra prodotti dall'industria sono costati alla società fra 26 e 61 miliardi di euro.

Nel Belpaese l'Aea registra 1.329 impianti e stila una classifica dei più inquinanti. Dopo l'Ilva di Taranto al 29esimo posto in Europa, al 33esimo posto si piazza la centrale termoelettrica Federico II di Brindisi Sud, seguita al 50esimo posto dalla raffineria di Gela Spa e all'80esimo dalla raffineria di Augusta della Esso. Al 92esimo posto c’è il primo impianto sardo, appunto la Saras raffinerie sarde Spa di Sarroch, che _ se non altro _ è solo terza (92°) nella graduatoria dell’inquinamento tra le raffinerie petrolifere nazionali. Terzo posto nazionale anche per Fiume Santo (108°) tra le centrali: oltre che da Brindisi è preceduta al 106esimo posto dalla centrale di Vado Ligure a Quiliano.

Secondo le stime dell'Aea, solo per il 2012 si parla di un danni fra i 59 e i 189 miliardi provocati agli europei dalle emissioni complessive di 14.325 industrie Ue. Una cifra, quest'ultima, pari al Pil della Finlandia o alla metà del Pil della Polonia. Il costo medio pro capite per gli europei si stima fra i 115 e 368 euro. Ad essere responsabili della metà dei danni sono appena l'1% degli impianti europei, cioè 147.

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative