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Smaltivano i computer della Regione bruciandoli nel campo nomadi

Smaltivano i computer della Regione bruciandoli nel campo nomadi

Un funzionario e un dipendente regionale, e un imprenditore, arrestati dal corpo forestale per truffa e traffico di rifiuti pericolosi

17 novembre 2014
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CAGLIARI. Per aggiudicarsi, con appalti pilotati, lo smaltimento dei computer fuori uso della Regione avevano costituito uma apposita società. Ma invece di essere smaltiti correttamente, i rifiuti elettronici venivano bruciati nel campo nomadi sulla statale 554 o in altri terreni dell’hinterland cagliaritano. Per questo Iolao Pistis, 51 anni, funzionario regionale, Pietro Porcu, 54 anni, dipendente regionale e imprenditore, Lucano Serra, 54 anni, imprenditore con precedenti penali sono stati arrestati dagli uomini del Corpo forestale e di vigilanza ambientale.

Sono accusati, assieme ad altre nove persone denunciate a piede libero, di associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo smaltimento illecito di rifiuti pericolosi, peculato, turbata libertà d’incanto, truffa aggravata ai danni della Regione.

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I computer venivano bruciati nel campo rom causando evidenti problemi di inquinamento. Il traffico è andato avanti dal 2009 al 2011. Per ottenere l’aggiudicazione degli appalti - secondo quanto accertato dagli investigatori del corpo forestale - gli arrestati falsificavano gli atti delle gare approfittando della loro posizione all’interno dell’amministrazione regionale. I tre finiti in manette sono stati rinchiusi nel carcere cagliaritano di Buoncammino.

In tre anni sono state smaltite in modo illegale circa 300 tonnellate di computer in disuso della Regione. Lo hanno accertato gli investigatori del corpo forestale, coordinati dai sostituti procuratori della Dda Guido Pani e Marco Cocco, che hanno avviato le indagini nel marzo del 2009.

Tutto è partito da una segnalazione della polizia municipale che aveva trovato diversi pc accumulati vicino al campo. In seguito a un controllo di numeri di serie e fatture e stato possibile stabilire che provenivano da un centro professionale di Oristano. Sono quindi partite le verifiche che hanno consentito di scoprire il traffico organizzato - sempre secondo quanto accertato dagli inquirenti - da Porcu che aveva costituito un società per lo smaltimento dei rifiuti speciali. Altre società erano state costituite, utilizzando varie persone finite nel registro degli indagati, per gestire gli appalti e portare avanti il traffico. Tra queste una di autotrasporto, senza peraltro alcuna iscrizione all’apposito albo, gestita da Serra.

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