La Nuova Sardegna

Cagliari

Detenuto con la tbc trasferito da un carcere all’altro senza cure

di Luciano Onnis
Detenuto con la tbc trasferito da un carcere all’altro senza cure

La denuncia arriva dal coordinatore della Fp-Cgil in servizio a Is Arenas

29 settembre 2014
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ARBUS. C'è un detenuto affetto da Tbc latente che viene trasferito da una casa di reclusione all'altra senza che su di lui venga attuato il protocollo sanitario previsto dalle normative. Il caso è stato riscontrato nella casa di reclusione di Is Arenas su un detenuto sardo proveniente dal carcere cagliaritano di Buoncammino e prima transitato per quindici giorni nell'istituto penitenziario di Isili. Il recluso infetto avrebbe rifiutato finora la terapia prevista.

A denunciare il fatto è il coordinamento regionale della Sardegna della Fp-Cgil Polizia Penitenziaria con il suo coordinatore Sandro Atzeni, in servizio nella struttura penitenziaria di Is Arenas.

La Fp-Cgil si dice certa che la Asl di competenza, la 6 di Sanluri, ha assolto i propri doveri, ma rimangono ancora dubbi sui prov-vedimenti adottati o meno. Si tratta, è spiegato nel comunicato, di Tbc latente, patologia in cui in alcune persone il sistema immunita-rio non può uccidere i batteri, ma riesce a impedire la diffusione nell'organismo. Ciò può significare la persistenza dei batteri senza produrre sintomi specifici. Il declino da danneggiamento del si-stema immunitario può però indurre l'infezione a diffondersi fino a provocare la tubercolosi attiva.

«Ci chiediamo - è ancora detto nel comunicato del coordinatore Sandro Atzeni - come sia stato possibile trasferire il detenuto dalla casa circondariale di Cagliari a quella di reclusione di Is Arenas, passando oltre tutto per il penitenziario di Isili, senza analizzare le condizioni di salute del detenuto in trasferimento. E perché il diri-gente sanitario della Asl 6 operante a Is Arenas, che sapeva del ca-so di Tbc, non ha messo in atto il protocollo sanitario previsto?».

La Fp-Cgil Polizia penitenziaria regionale chiede l'attuazione di controlli sanitari estesi a tutti i detenuti, al personale del Corpo e ai civili operanti nella struttura e nell'intera regione, nonché il blocco dell'assegnazione di detenuti agli istituti di Buoncammino, Is Are-nas e Isili senza che sia stato effettuato e completato il protocollo sanitario.

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