La Nuova Sardegna

Cagliari

Bei voti alle studentesse in cambio di sesso, prof in cella

Bei voti alle studentesse in cambio di sesso, prof in cella

Cagliari, arrestato dalla polizia un insegnante di matematica dell’istituto magistrale

17 settembre 2014
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CAGLIARI. Un professore di matematica avrebbe ricattato, minacciato e vessato alcune studentesse, fra i 15 ed i 18 anni, dell'istituto magistrale di Cagliari promettendo loro un bel voto se avessero fatto sesso con lui.

L'uomo è anche accusato di stupro per aver violentato una allieva in aula davanti ad un'altra compagna.

Reati pesanti contestati a Marcello Melis, di 47 anni, che è stato arrestato, e ora è ai domiciliari, dagli agenti della Polizia su disposizione del Gip del Tribunale di Cagliari, Giorgio Altieri, su richiesta del pm Rita Cariello.

La vicenda risale ad alcuni anni fa, almeno sino al 2011, ma i fatti sarebbero iniziati dal 2005 e sarebbe continuata con avance del professore che inviava anche sms espliciti alle alunne del Liceo socio-pedagogico Eleonora D'Arborea, che si trova proprio davanti alla Questura cagliaritana ed al Palazzo di Giustizia.

La prima denuncia tre anni fa, da parte di alcuni professori allertati da un'alunna, mentre il docente ha insegnato nella scuola sino allo scorso anno. Nell'ordinanza di custodia cautelare si fa riferimento alle minacce e ad uno stupro di una minorenne in lacrime avvenuto in classe mentre una allieva controllava la porta perchè non entrasse nessuno.

Varie le testimonianze raccolte negli anni scorsi come quella della violenza ad una studentessa ricattata, per poter avere rapporti intimi con lei, perchè altrimenti avrebbe detto ai genitori della sua omosessualità che aveva confidato proprio al docente.

Il magistrato ha anche sottolineato che «nel momento in cui furono formulate le accuse nessuna delle ragazze era più alunna del professore nè frequentava più la scuola per cui non si può sostenere che avessero ragioni di contrasto con Melis», inoltre «nessuna ha mai sporto querela nei confronti dell'accusato né all'epoca dei fatti né quando furono svolte le indagini».

Le avvisaglie di quanto stava accadendo sono scoppiate nel marzo scorso quando un gruppo di genitori aveva accusato il professore di «fare lezioni di sesso e non di matematica» parlando alle allieve di «catene, frustini, manette e pillola del giorno dopo», senza sapere, però, che da tre anni il docente era sotto inchiesta e che minacciava alcune alunne di non raccontar nulla di quanto accaduto.

Nel suo harem vi sarebbero cadute una decina di studentesse. Per la sua discutibile «didattica» era stato anche sospeso dall'insegnamento alla fine dello scorso anno scolastico ma a breve avrebbe dovuto riprendere la cattedra. (ANSA).

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