La Nuova Sardegna

Cagliari

Yacht preso a fucilate e affondato, 38enne condannato a tre anni

Yacht preso a fucilate e affondato, 38enne condannato a tre anni

Naufragio doloso e tentata truffa a Villasimius, prima condanna per la vicenda del “Teide”

16 settembre 2014
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CAGLIARI. Tre anni di reclusione con pena sospesa per Sandro Collu, 38 anni, accusato di naufragio doloso, danneggiamento e tentata truffa.

È la prima sentenza pronunciata per il tentativo di affondamento dello yacht Teide, recuperato quasi quattro anni fa al largo di Villasimius. L'ha pronunciata oggi il Gup del Tribunale di Cagliari, Giuseppe Pintori, chiudendo il processo all'unico degli imputati che aveva scelto il rito abbreviato.

A Collu era stata contestata anche la simulazione di reato, ma è stato assolto.

Il giudice ha accolto per intero le richieste del pubblico ministero Enrico Lussu che, poco prima, aveva rappresentato l'accusa anche davanti ai giudici della seconda sezione penale - presidente Massimo Costantino Poddighe - dove è iniziato invece il dibattimento ai presunti complici di Collu.

Sul banco degli imputati sono comparsi l'imprenditore quartese Eppe Giua, di 51 anni, indicato come l'ideatore dell'affondamento della barca con l'intento di incassare poi i soldi dell'assicurazione, Cristian Fanni, di 42, Luca Manca, di 38, Orlando Masala, di 52, Nicola Casula, di 34, e Antonio Carboni, di 54. Le accuse vanno, a vario titolo, dal naufragio doloso alla tentata truffa, ma anche danneggiamento e simulazione di reato.

Nel dicembre 2010 la prua del Teide venne segnalata al largo di Villasimius: lo yacht - secondo l'accusa - era stato fatto naufragare senza successo e per cercare di affondarlo lo scafo sarebbe stato anche preso a fucilate. Il processo proseguirà il 18 settembre prossimo. (ANSA).

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