La Nuova Sardegna

Cagliari

Diffida alla Regione Sardegna: «Troppi ginecologi obiettori, aborto impossibile»

Diffida alla Regione Sardegna: «Troppi ginecologi obiettori, aborto impossibile»

Lettera dell’associazione “Pensiero celeste” a Pigliaru: permettete l’interruzione di gravidanza o parte una class action

11 settembre 2014
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CAGLIARI. Troppi ginecologi obiettori, in Sardegna è difficile interrompere la gravidanza indesiderata.

È indirizzata anche al presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, la diffida inviata dall’associazione «Pensiero celeste» di Padova al ministro della Salute Beatrice Lorenzin in cui si chiede un intervento per la corretta applicazione della legge sull’aborto, la 194 del 1978.

La presenza di altissime percentuali di ginecologi obiettori di coscienza (oltre l’80% in regioni come Campania, Molise e Basilica) - denuncia l’associazione - impedisce alle donne di esercitare il diritto a interrompere una gravidanza indesiderata.

Il presidente della Regione viene sollecitato a garantire, entro 90 giorni, un riequilibrio del personale medico e infermieristico, come previsto dalla legge 194, che nell’ambito di livelli minimi e di una programmazione regionale, preveda almeno il 50% di personale non obiettore.

«In caso contrario, ci rivolgeremo al Tar», annuncia Andrea Napoli, presidente dell’associazione che si occupa della tutela della gravidanza e delle gestanti vittime di morte endouterina ferale o che si debbano sottoporre a interruzione volontaria di gravidanza.

«Pensiero Celeste» ha appena annunciato una class action contro tutte le Regioni italiane, alle quali ha chiesto, inoltre, di valorizzare i consultori familiari, attivarsi affinché l’interruzione volontaria di gravidanza farmacologica sia proposta come opzione alle donne, promuovere la conoscenza dei diritti in tema di contraccezione d’emergenza e prevedere azioni di prevenzione dell’aborto attraverso attività di educazione alla tutela della salute e di informazione sulla contraccezione nelle scuole.

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