La Nuova Sardegna

Cagliari

Contrordine sulle autorità portuali della Sardegna, slitta l’accorpamento

Contrordine sulle autorità portuali della Sardegna, slitta l’accorpamento

Contrariamente all’annuncio della Regione, il governo non ha inserito la norma nello "Sblocca Italia". Critico Cappellacci

30 agosto 2014
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CAGLIARI. Al momento non c’è nessun accorpamento delle autorità portuali della Sardegna. Il governo – prendendo in contropiede la giunta regionale – ha infatti deciso di rinviare la discussione sull’accorpamento delle Autorità portuali italiane, previsto nel dl Sblocca Italia approvato ieri nell’ultima seduta del consiglio dei ministri.

Lo segnala la Regione, dopo le reazioni suscitate dall’annunciata decisione di far gestire i porti della Sardegna a un’Autorità unica, che accorperebbe quelle di Cagliari e del Nord Sardegna.

«Non è stata ancora decisa alcuna soppressione perché il governo ha rinviato la decisione – ha segnalato, anticipando di poco la Regione, l’ex presidente Ugo Cappellacci, consigliere di Fi, che ha attaccato la giunta per il frettoloso annuncio di ieri – Erano così ansiosi di fare l’applauso a Renzi che hanno preso un abbaglio. La loro logica è quella di mostrare come voluti e condivisi provvedimenti che, invece, sono solo subito passivamente e che, in questo caso, neppure sono stati adottati. Al di là della magra figura rimediata dalla giunta questo significa che c’è ancora spazio per intervenire. Anche se la scomposta e grottesca esultanza di ieri del presidente e della sua giunta lasciano poche speranze, speriamo in un ravvedimento».

La posizione di Pigliaru, favorevole all’Autorità unica in una chiave di semplificazione e di rilancio dei porti sardi e al di là di logiche centralistiche cagliaritane, è condivisa dal sindaco di Sassari, Nicola Sanna. «Condividiamo fortemente l’opinione del presidente Pigliaru – afferma il primo cittadino – Nel creare un unico distretto portuale va sviato qualsiasi rischio di centralizzazione amministrativa sul porto di Cagliari. L’unica scelta che può scongiurare tale ipotesi di nuova gestione campanilistica e garantire, invece, una gestione equilibrata e integrata territorialmente con l’intero sistema portuale sardo è che la sede amministrativa sia collocata a Porto Torres. Da questo sito sarà possibile lavorare seriamente per il rilancio del traffico marittimo, merci e passeggeri. Gli enti locali del territorio sono perciò chiamati alla mobilitazione per raggiungere questo importante risultato».

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