La Nuova Sardegna

Cagliari

Lotta agli sprechi: nella black list un pezzo di sanità sarda

di Luca Fiori
Lotta agli sprechi: nella black list un pezzo di sanità sarda

Tre Asl, l’azienda ospedaliera di Sassari, il Brotzu e il comune di Carbonia entro quindici giorni devono fornire chiarimenti su alcune forniture di servizi e appalti al commissario straordinario per la spending review

07 agosto 2014
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Ci sono anche tre Asl sarde, un’azienda mista (la Aou di Sassari), il più grosso ospedale dell’isola (il Brotzu di Cagliari) e un comune (Carbonia) nell’elenco dei “cattivi” (o presunti tali) stilato dal commissario straordinario alla revisione della spesa e dal presidente dell'Autorità anti-corruzione del Governo Raffaele Cantone e Carlo Cottarelli, pubblicato ieri dal sito internet del quotidiano La Repubblica.

I mesi scorsi 200 amministrazioni pubbliche in tutta Italia hanno ricevuto una lettera con la richiesta di chiarimenti su spese che riguardano i seguenti beni o servizi essenziali: elettricità, gas, carburanti, combustibili da riscaldamento e contratti di telefonia fissa, cellulare o per traffico dati. In questi casi gli acquisti dovrebbero passare per la centrale nazionale Consip e per quelle regionali. Le amministrazioni – enti locali, università, ministeri, aziende sanitarie – potrebbero scegliere di fare da sole ma a prezzi inferiori a quelli garantiti da Consip, che altro non è che una società per azioni del Ministero dell'Economia e delle Finanze (che ne è l'azionista unico) che opera secondo i suoi indirizzi strategici, lavorando al servizio esclusivo della pubblica amministrazione. La lista dei sospetti è venuta fuori da un lavoro di intelligence del Ministero dell’Economia. Ci sono finiti dentro enti locali, ministeri, aziende sanitarie o università che nel 2012 e nel 2013 si sono comprate elettricità, gas, benzina o telefonate da soli, disinteressandosi della legge. Le amministrazioni coinvolte nell’isola, oltre all’azienda ospedaliero universitaria sassarese e al comune di Carbonia, sono le Asl di Cagliari, Oristano e Olbia, oltre al Brotzu.

I due commissari hanno minacciato sanzioni ai funzionari che esitano a rispondere (25 mila euro) e a quelli che «forniscono dati non veritieri» (51 mila). Tra i destinatari della lettera ci sono anche ministeri, come quello dell’Interno e quella della Difesa, ma anche comuni come Roma, grosse università come la Statale di Milano e addirittura i carabinieri e la polizia. Alle tre Asl sarde e alla Aou vengono richiesti chiarimenti differenti. Per quanto riguarda la Asl 8 di Cagliari i commissari vogliono far luce sulle spese di 1,8 milioni di euro per i servizi di telefonia fissa e 500mila euro per la fornitura di gasolio.

L’Azienda sanitaria locale numero 2 di Olbia finisce nel mirino dei due commissari per un contratto di 1,2 milioni per la fornitura di energia elettrica, alla Asl di Oristano viene contestato di aver saltato a piè pari la gara d’appalto anche in questo caso per la fornitura di energia elettrica (pari a poco meno di 752mila euro) mentre all’azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari di aver speso più di cinque milioni di euro sempre per l’erogazione di energia. Stessa contestazione fatta al Comune di Carbonia (per 446mila euro) e infine alla Aou di Sassari sono state richieste spiegazioni per 2.148.000 euro di spese per il gasolio. A tutte le amministrazioni contattate sono stati dati 15 giorni per fornire copia dei contratti.

In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative