La Nuova Sardegna

Cagliari

«Nelle periferie di Assemini immondizia e degrado»

«Nelle periferie di Assemini immondizia e degrado»

La denuncia del gruppo civico ViviAssemini

11 luglio 2014
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ASSEMINI. Immondizia dappertutto, periferie trasformate in discariche a cielo aperto, deiezioni ed urine di cani nei marciapiedi sconnessi e negli spazi verdi, giardini pubblici abbandonati all’incuria ed al vandalismo, blatte e topi che saltano e corrono nelle strade oramai rese deserte da una crisi subita. E' la fotografia del degrado ad Assemini, scattata dal gruppo civico ViviAssemini. «E invece chi amministra sta a guardare – sottolinea il comitato, capeggiato da Gianluca Spada – Non solo. Si registra anche una puzza insopportabile che fuoriesce dalle griglie di raccolta delle acque piovane. È questa la triste immagine di una città incompiuta, abbandonata e privata di un futuro».

Il sodalizio in queste settimane ha raccolto centinaia di denunce. «Persone indignate, stufe di ripetere sempre le stesse cose senza che nulla cambi. Negli ultimi mesi si è registrato un netto peggioramento che si contrappone paradossalmente all’aumento delle imposte e delle tasse comunali. Manca l'azione di monitoraggio, soppressa all'atto dell'insediamento della nuova giunta. Mancano azioni strutturali di prevenzione, gestione, controllo e di educazione ambientale. Viviamo un ritardo di almeno vent'anni rispetto ad altre realtà urbane anche della stessa Sardegna. Le pressione fiscale aumenta e la qualità dei servizi decresce».

Una denuncia forte. Da qui l'appello. «Il Comitato Popolare ViviAssemini – conclude il documento - invita l'amministrazione comunale a cambiare marcia evitando ulteriori umiliazioni ad una città che merita ben altro. Non facciamo politica arrivista, seppure legittima, ma doveroso ed esclusivo protagonismo civico. Nella qualità di cittadini paghiamo le imposte e le tasse dovute, comprese le indennità di chi amministra. Non abbiamo preferenze partitiche e ciò ci garantisce la libertà di giudicare, proporre e pretendere il rispetto dei ruoli e dei patti». (luciano pirroni)

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