La Nuova Sardegna

Cagliari

Cortexandra quartiere dimenticato, serve solo come discarica

Cortexandra quartiere dimenticato, serve solo come discarica

Sestu, la protesta degli abitanti dei palazzi sulla 131 arriva in Comune. Succede sempre più spesso che gli automobilisti lascino sacchi di immondizia

02 luglio 2014
2 MINUTI DI LETTURA





SESTU. La predisposizione di isole ecologiche destinate alla raccolta differenziata dei residui, la realizzazione - lungo la vecchia Carlo Felice – di marciapiedi e di una pista ciclabile che colleghi il centro abitato con la Corte del Sole. Eppoi, la pulizia dei terreni incolti a ridosso delle palazzine e l'installazione di un parco attrezzato con giochi per bambini ed aree per cani, il rafforzamento dei servizi di trasporto pubblici, un maggior controllo delle forze di polizia.

E' la lista delle richieste che sono arrivate al municipio di via Scipione dagli abitanti della frazione di Cortexandra, ai bordi della statale 131. Stamattina i residenti delle torri inglobate nella borgata hanno inscenato una manifestazione, con la pulizia del rione e la raccolta dei rifiuti posti fuori dai cassonetti. L'immagine è infatti quella di un rione in stato di abbandono.

«Proprio così – hanno evidenziato gli abitanti - viviamo da anni una situazione di disagio. Cortexandra è il quartiere dell'incuria, lasciato ai residenti senza servizi». I problemi maggiori nella via 8 marzo 1908, all'imbocco dello svincolo sulla vecchia statale. «La storia del quartiere è ben nota, i palazzi della ex 131 nascono come studentato ma vengono presto abitati da famiglie e lavoratori. Una borgata cresciuta velocemente e che oggi conta circa duemila residenti. I servizi, tuttavia, son sempre mancati, quasi a voler connotare fin da subito la scadente attenzione da parte dell'amministrazione comunale – hanno detto i responsabili del Comitato di quartiere - Oltre ad una rete di trasporti pubblici pressoché inesistente ed alla incuria dei terreni incolti adiacenti le palazzine, ricettacolo di zecche ed in pratica incalpestabili, si aggiunge il vero dramma igienico del quartiere, ossia la presenza di spazzatura che trabocca dai contenitori e gli stessi cassonetti insufficienti per il numero di abitanti».

C'è poi la questione della differenziata: «A Cortexandra non esiste. Dunque, diversi “furbetti” dell'hinterland hanno ritenuto opportuno scaricare i propri rifiuti nel rione sestese, ma è soprattutto la presenza di cassonetti divelti, rovesciati, rotti, che ha consentito il propagarsi dell'immondezza, grazie anche al forte vento, nei terreni incolti vicini, rendendo l'ingresso al borgo uno spettacolo non degno di un Paese civile. Alle numerose segnalazioni il Comune ha risposto dicendo che sarebbero state collocate delle isole ecologiche, in cui ogni residente avrebbe potuto depositare i propri rifiuti utilizzando una chiave personale e facendo la sacrosanta raccolta differenziata. Peccato solo che siano passati diversi anni dalle promesse».(Luciano Pirroni)

Il blitz

Sassari, controlli dei Nas in tutta l’isola: sequestrati 855 chili di uova e colombe di Pasqua scadute o conservate tra i topi

Le nostre iniziative