La Nuova Sardegna

Cagliari

Bambino autistico e il suo papà sul cammino di Santiago di Compostela

Bambino autistico e il suo papà sul cammino di Santiago di Compostela

La bella impresa di Pierangelo Cappai presidente dell’Associazione Diversamente onlus: con Federico, 12 anni, hanno studiato il percorso e faranno dieci chilometri al giorno. Su Fb il gruppo di sostenitori

02 luglio 2014
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CAGLIARI. Da Cagliari a Santiago de Compostela in «cammino con l'autismo». Pierangelo Cappai, presidente dell'Associazione Diversamente Onlus, e suo figlio Federico di 12 anni, ragazzino autistico a basso funzionamento, hanno studiato e ripassato insieme il percorso della 'freccia giallà. E questo pomeriggio sono partiti dall'aeroporto di Elmas in direzione Madrid.

Dalla capitale spagnola raggiungeranno Burgos e da lì, con i mezzi pubblici, arriveranno sino a Sarria. Poi a piedi, padre e figlio: zaino sulle spalle per 111 km sino al Duomo di Santiago. Per vivere insieme una indimenticabile avventura, di quelle che poi finiscono magari per diventare un libro. Come, ad esempio, il best seller «Se ti abbraccio non aver paura» di Fulvio Ervas. Lì erano gli Usa, qui la Spagna, ma la sostanza non cambia.

Un'esperienza privata che i protagonisti vogliono pubblicizzare. La camminata è già un gruppo di oltre ottocento persone su Facebook. Che fanno virtualmente il tifo. I protagonisti racconteranno quello che succede giorno per giorno. Perchè è necessario lanciare un messaggio. Anzi, più di uno. «Un viaggio - spiega Cappai - per far capire che non ci sono ostacoli per i viaggi anche quando c'è l'autismo. E che non ce ne devono essere. L'idea di questa camminata nasce anche per sensibilizzare l'opinione pubblica sul diritto ad una mobilità sostenibile e alla libertà di movimento anche per le persone con autismo. In particolare per consentire l'applicazione concreta della carta dei diritti per le persone autistiche».

I problemi? «Serve una maggiore conoscenza e sensibilità - risponde - i bambini autistici si trovano a volte a disagio di fronte a situazioni insolite. E non amano i cambiamenti. Sul treno e la metropolitana, ed è già successo, magari si riesce anche a soddisfare l'esigenza del bambino di sedersi nel posto che sentono più congeniale. Ma in aeroporto, in fila al check-in non tutti, ad esempio, sono in grado di comprendere la situazione».

La tabella di marcia è pronta: dieci chilometri al giorno. E in undici giorni dovrebbero raggiungere il traguardo. Federico e il papà in questi mesi si sono allenati percorrendo brevi tragitti. Ma da oggi comincia il bello: padre e figlio insieme alla conquista della Spagna. (Stefano Ambu/ANSA).

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