La Nuova Sardegna

Cagliari

Bruciato vivo in auto, il pm chiede condanne a diciotto e sei anni

Bruciato vivo in auto, il pm chiede condanne a diciotto e sei anni

Cagliari, rito abbreviato per gli imputati Gianfranco Batzella e la moglie Lucia Pitzalis, accusati della morte dell’operaio di Assemini Sergio Tronci

30 giugno 2014
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CAGLIARI. Era stato pestato, legato col fil di ferro e bruciato vivo nell'auto data alle fiamme e ritrovata poi a Ortacesus. Per l'omicidio avvenuto nel 2004 di Sergio Tronci, l'operaio della Vesuvius Italia di Assemini, il pubblico ministero Rossana Allieri ha chiesto oggi al gup Giorgio Altieri la condanna in abbreviato a 18 anni di reclusione per Gianfranco Batzella e a sei anni per Lucia Pitzalis, rispettivamente nipote e moglie di Niveo Batzella, che ha scelto invece la via del dibattimento per rispondere dell'accusa di omicidio.

Niveo Batzella è già stato stato condannato all'ergastolo ad aprile in primo grado per un altro delitto, quello di Gianluca Carta, titolare di un night club di Assemini.

L'inchiesta sull'omicidio Tronci condotta dalla Procura di Cagliari è stata lunga: alla fine è stata la stessa titolare del fascicolo, Rossana Allieri, a chiudere oggi la requisitoria sollecitando pene miti sia per Gianfranco Batzella che per Lucia Pitzalis. Nel primo caso, l'imputato da tempo sta collaborando con gli inquirenti e ha permesso di scoprire numerosi retroscena della presunta banda guidata dallo zio Niveo, a cui sono state addebitate, oltre all'omicidio Carta, anche rapine e il tentato sequestro di persona dell'imprenditore caseario cagliaritano Alessandro Podda (Podda Formaggi.

Quanto a Lucia Pitzalis, amante di Tronci, l'accusa ritiene sia stata lei ad attirarlo nella trappola che gli è costata la vita. Nonostante la relazione clandestina, la donna sarebbe comunque stata succube delle violenze del marito, tanto poi da preparare la trappola mortale all'amante.

Il processo in abbreviato proseguirà con l'arringa dei difensori, mentre per Niveo Batzella l'appuntamento è rinviato davanti alla Corte d'Assise.

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