La Nuova Sardegna

Cagliari

Crack “Publiepolis”: auto, viaggi e palestre coi soldi della società, arresti per tre manager

Crack “Publiepolis”: auto, viaggi e palestre coi soldi della società, arresti per tre manager

Notificate in carcere e agli arresti domiciliari a Rigotti, Cipollini e Greco le ordinanze del gip di Cagliari eseguite dalla Finanza nell’inchiesta per bancarotta legata al fallimento della società di pubblicità che operava col gruppo editoriale Epolis

05 giugno 2014
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CAGLIARI. Non solo avrebbero favorito alcuni creditori a svantaggio di altri senza un valido motivo, ma i soldi del fallimento sarebbero serviti ai singoli amministratori per pagarsi auto, viaggi e anche palestre esclusive. Stamani tre amministratori della Publiepolis dichiarata fallita nel 2011 sono stati raggiunti da ordinanze di custodia cautelare eseguite dalla Guardia di finanza di Cagliari con la collaborazione dei finanzieri di Roma, Milano e Como. L’ordinanza è stata notificata in carcere ad Alberto Rigotti, 64 anni, di Trento ma residente a Corrido in provincia di Como, e due ordinanze agli arresti domiciliari sono state emesse nei confronti di Sara Cipollini, 42 anni di Legnano e residente a Nesso sempre in provincia di Como, di Vincenzo Maria Greco, 68 anni, di Napoli ma residente a Roma, rispettivamente presidente del consiglio di amministrazione, vice presipresidente e consigliere della nota societa cagliaritana "Publiepolis spa", concessionaria ed intermediaria di servizi pubblicitari anche per la catena di giornali quotidiani della società editrice Epolis. I tre amministratori sarebbero tutti responsabili del reato di bancarotta fraudolenta

Si spiega nella nota della Guardia di finanza di Cagliari: «L'attivita' investigativa, eseguita dagli specialisti del nucleo di polizia tributaria, ha fatto emergere che il fallimento della "Publiepolis", dichiarato dal tribunale di cagliari nel giugno del 2011, era stato una conseguenza di malagestione finalizzata a favorire, senza alcun giustificato motivo, alcuni creditori in danno di altri. E' infatti emerso che nell'arco di 4 anni (dal 2007 al 2010) sono stati utilizzati beni nonche' patrimoni della "Publiepolis" per pagare i creditori della sua capogruppo, la "Epolis", senza alcuna tutela per la par condicio creditorum, per un valore complessivo di quasi 15 milioni di euro. Il tutto attraverso insidiosi artifizi contabili e bancari, con dissimulazioni documentali».

«La ricostruzione delle vicissitudini societarie ha permesso altresi' - si continua - di appurare che i responsabili della bancarotta non hanno disdegnato di destinare a proprio ed escusivo interesse beni quali automobili nonche' somme di denaro indebitamente prelevate dalle casse della societa' o tramite carte prepagate o bonifici poi utilizzati nei modi e per le finalita' piu' svariati (alberghi, viaggi, soggiorni, palestre esclusive). A fronte di tali evidenze la Procura di cagliari, recependo le conclusioni operative della polizia giudiziaria, ha richiesto ed ottenuto l'emissione da parte del giudice della indagini preliminari del tribunale di specifici provvedimenti di misurecautelari personali che sono stati eseguiti in contemporanea pggi ed hanno portato all'arresto dei dirigenti della società».

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