La Nuova Sardegna

Cagliari

Soru querela Di Maio che in tivù lo accusa di riciclaggio

Soru querela Di Maio che in tivù lo accusa di riciclaggio

Verso le elezioni europee, il deputato M5S parla a Otto e 1/2. Durissima la risposta del patron di Tiscali

15 maggio 2014
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CAGLIARI. Luigi Di Maio, uno dei maggiori parlamentari del Movimento 5 Stelle, accusa di riciclaggio Renato Soru che risponde immediatamente con una querela. Si infiammma la campagna elettorale per le elezioni europee del 25 maggio.

Di Maio, vice presidente della Camera dei deputati, parlando a Otto e mezzo, su La7, del caso Genovese (parlamentare Pd per cui è stato chiesto l’arresto) ha detto: «Tutti sapevano che Genovese era impresentabile, perché rubava tra l'altro i fondi per l'istruzione dei giovani siciliani».«Una lezione che il Pd non ha imparato visto che hanno candidato alle europee imputati e indagati, personaggi come Soru, indagato per riciclaggio».

La risposta dell’ex presidente della Regione, candidato del pd alle Europee, è arrivata a stretto giro di posta: «Ho dato mandato ai miei legali di sporgere querela per diffamazione nei confronti del vice presidente della Camera Luigi Di Maio che durante la trasmissione “8 e 1/2” ha detto che sarei indagato per aver trasferito capitali in paradisi fiscali», si legge in una nota del patron di Tiscali e candidato per la circoscrizione Isole.

«Quanto detto dall’esponente grillino è totalmente falso e privo di ogni fondamento - spiega Soru - l’indagine in corso ha riguardato un’errata interpretazione sull’imponibilità fiscale di una mia partecipazione all’aumento capitale di Tiscali nel 2009, eseguito a sostegno della società e a tutela dei posti di lavoro». «Denuncio Di Maio perché non è accettabile e va posto un freno a questa modalità dei grillini di fare politica: la calunnia, la superficialità, la scarsa informazione che evidentemente riguarda anche la loro cifra politica».

«Non so cosa Di Maio abbia fatto fino ad ora – conclude Soru –: io so che ho sempre lavorato tanto, innovando, creando posti di lavoro e rispettando le leggi. Come già accaduto in passato, sono sicuro che la magistratura farà piena luce».

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