La Nuova Sardegna

Cagliari

Duplice omidicio del pozzo: il pg chiede la conferma dei due ergastoli

Duplice omidicio del pozzo: il pg chiede la conferma dei due ergastoli

Il processo in assise d’appello dopo l’annullamento della sentenza di secondo grado sul delitto di Manasuddas e il rinvio alla corte

09 maggio 2014
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CAGLIARI. Ergastolo per Sebastiano Pompita, già detenuto presso il carcere di Alessandria, così come per Mario Deiana, libero per decorrenza dei termini di custodia cautelare. Conferma dunque del verdetto di primo grado e della sentenza in assise d'appello pronunciata dai giudici di Sassari ma poi annullata con rinvio.

Sono le richieste di condanna del sostituto procuratore generale Michele Incani davanti alla Corte d'assise d'appello di Cagliari, al termine del processo bis per il duplice delitto di Manasuddas, la località del nuorese dove nell'ottobre 2007 furono trovati in un pozzo i corpi senza vita di Pietrina Mastrone e Tiziano Cocco, la prima disoccupata di Oliena, il secondo un camionista di Samassi, gettati vivi a distanza di vari giorni.

La Cassazione aveva annullato con rinvio le conferme degli ergastoli, ordinando un nuovo processo d'appello a Cagliari.

Le aringhe dei tre avvocati di parte civile Michele Mannironi e Angela Nanni per la famiglia Mastrone e del legale Massimiliano Podda, per i parenti del camionista ucciso, riprenderanno dopo una breve pausa decisa dal presidente Grazia Corradini.

Poi toccherà alle difese con gli avvocati Giovanni Colli per Sebastiano Pompita e Gianluigi Mastio per Mario Deiana.

Gravemente malato e ricoverato in ospedale a Milano, invece, il pentito Mauro Fele, indicato come uno dei presunti assassini e non è imputato in questo processo perchè già condannato all'ergastolo.

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